Scola, una vita da cardinale Tanti ospiti alla presentazione
L’indipendenza secondo Angelo Scola. Il cardinale racconta la sua vita e ripercorre la storia della Chiesa e dell’Italia degli ultimi 50 anni, nell’autobiografia scritta insieme con Luigi Geninazzi: «Scola crede fino in fondo alla libertà, e infatti mi ha lasciato piena facoltà nella scelta delle domande».
I perché dietro alla decisione di dare alle stampe il saggio «Ho scommesso sulla Libertà» (Solferino Libri), l’arcivescovo emerito di Milano li ha condivisi personalmente ieri pomeriggio davanti ad una platea attentissima ad ogni passaggio, radunata alla Galleria Nazionale.
Nella Sala della Guerra il tavolo dei protagonisti, dove siedono anche Ernesto Galli della Loggia, Monica Mondo, e Maddalena Santeroni, presidente dell’associazione A3M artefice dell’incontro, è accanto alla «Crocifissione» di Renato Guttuso, opera-rivelazione del 1941.
Tra il pubblico, Rocco Buttiglione, il presidente della Fondazione Policlinico Gemelli Giovanni Raimondi, l’abate generale dell’Ordine Cistercense Mauro Giuseppe Lepori, don Ivan Maffeis (Cei), e una rappresentanza di seminaristi della Fraternità San Carlo. «Ho sentito come motivo urgente per iniziare questa lunga serie di conversazioni, l’amabilità della chiesa, il luogo fondamentale della scoperta di me a me stesso, e dell’esercizio della mia libertà» ha spiegato Scola.