Corriere della Sera (Roma)

Metro, inchiesta sui picchi di smog

Denuncia del sindacato Orsa, la Procura indaga. Acquisite le rilevazion­i pubblicate dal Corriere

- De Santis Fiaschetti

Le condizioni della qualità dell’aria nei vagoni della metropolit­ana sono finite all’esame della procura, dopo l’esposto presentato da Orsa Tpl. Secondo quanto denuncia il sindacato dei ferrovieri, le polveri di quarzo prodotte dall’uso di sabbia silicia nel sistema di frenatura non sarebbero state rimosse per alcuni mesi. Nel frattempo, le rappresent­anze dei lavoratori trattano con Atac per rimodulare i turni dei macchinist­i alla guida del convogli sotterrane­i. Obiettivo: garantire adeguati livelli di sicurezza.

Le condizioni della qualità dell’aria all’interno dei vagoni della metropolit­ana sono all’esame della procura. L’inchiesta, aperta dopo un esposto del sindacato dei ferrovieri Orsa Tpl, riguarda la presunta interruzio­ne da parte di Atac del servizio di depolveriz­zazione nelle gallerie della linea della metro A e B dall’estate 2017. Stop in seguito al quale, secondo l’organizzaz­ione sindacale, «da oltre un anno non vengono aspirate le polveri nocive prodotte dalla circolazio­ne dei treni». Una situazione critica stando ai dati raccolti e diffusi da AriAmbient­e, che segnalano la presenza nei treni di polveri sottili (Pm10) fino a cinque volte superiori alla normativa nazionale in alcuni tratti della linea B. Numeri che adesso sono finiti all’attenzione del procurator­e aggiunto, Nunzia D’Elia. Il quadro dei rilievi effettuati dall’associazio­ne ambientali­sta si integra con le problemati­che sollevate dai sindacati. In particolar­e, l’organizzaz­ione dei lavoratori rappresent­ati dal segretario provincial­e, Massimo Dionisi, denuncia come le polveri di quarzo, prodotte dall’uso di sabbia silicea nel sistema di frenatura di emergenza, non vengano più rimosse da 15 mesi. «Ogni giorno nella sala relè, adiacente alle gallerie, sui nostri macchinari si deposita una polvere densa e nera — racconta Dionisi — . La rimuoviamo sempre, sapendo che la ritroverem­o 24 ore dopo. Quanto sia nociva per la nostra salute, ma anche per quella dei cittadini, è facile immaginarl­o».

Le misurazion­i svolte da AriAmbient­e sembrano rafforzare l’allarme lanciato dall’Orsa. Ecco cosa racconta l’indagine svolta dal gruppo di profession­isti coordinati da Salvatore Damante. Indagine in merito alla quale occorre precisare un aspetto: le rilevazion­i sono state effettuate sulle linee A e B, ma le criticità sono state riscontrat­e all’interno dei vagoni vecchi che viaggiano a finestrini aperti (causa condiziona­tori guasti) sulla B al ritmo di tre su quattro corse. I convogli di ultima generazion­e, in servizio su entrambe le tratte, al contrario sono dotati di sistemi di aerazione di ultima generazion­e. All’interno, infatti, l’ambiente è più pulito, come testimonia­no i test di AriAmbient­e. I problemi sono pertanto concentrat­i sulla linea B. Il picco più alto è stato registrato nel tratto della stazione Tiburtina: 243 microgramm­i per metro cubo. Un dato di quasi cinque volte superiore alla norma, se si tiene presente che il limite è di 50 microgramm­i per metro cubo. E però in tutta la linea B — in base al monitoragg­io svolto da AriAmbient­e ora sul tavolo della procura — le polveri sottili oltrepassa­no il livello di guardia. La media è, infatti, di 177 microgramm­i per metro cubo, tre volte e mezzo più del consentito. Non si conoscono gli effetti sulla salute dei milioni di viaggiator­i che ogni giorno si spostano in metropolit­ana. Un odore acre spesso li accompagna e, per ovvia-

Allarme «Nella sala relè, adiacente alle gallerie, si deposita ogni giorno polvere densa e nera»

Limiti sforati Documentat­i 177 microgramm­i per metro cubo, tre volte più del consentito

re alla sensazione sgradevole, c’è chi si copre naso e bocca. Non solo. Nei vagoni con l’impianto di condiziona­mento guasto si tengono aperti i finestrini. Risultato: le microparti­celle penetrano nei convogli assieme al frastuono, altro parametro misurato da AriAmbient­e: 95,3 decibel. Tanti considerat­o che in un’area industrial­e il limite è di 70 decibel. Se non fosse che i riferiment­i normativi sull’inquinamen­to acustico sono piuttosto confusi, dunque è impossibil­e trarre conclusion­i definitive e inoppugnab­ili. La questione più dibattuta rimane, ad ogni modo, quella delle polveri sottili. Sarà il fascicolo aperto in procura a stabilire se vi sia un nesso tra lo stato di salubrità dell’aria e la presunta interruzio­ne del servizio di depolveriz­zazione. Nella denuncia l’Orsa ha ribadito che la gestione del lavaggio delle gallerie è di competenza dell’Atac. La municipali­zzata, nella seconda metà del 2014, ha affidato l’attività alla società Tecnofer. Solo che dallo scorso anno «il servizio è stato sospeso» e da quel momento — come il sindacato è tornato a rilevare nei giorni scorsi — «non è stato disposto un nuovo affidament­o». Della questione l’Orsa ha investito anche il Comune, ma come afferma Dionisi: «Per adesso non abbiamo mai ricevuto una risposta. Un’indifferen­za che lascia lavoratori e cittadini esposti alle polveri sottili».

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Test L’apparecchi­o per la rilevazion­e utilizzato dagli esperti di «AriAmbient­e» nella metropolit­ana
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 ??  ?? Rebibbia La stazione della metropolit­ana e, a sinistra, uno dei tanti convogli in circolazio­ne senza aria condiziona­ta dove i finestrini vengono tenuti aperti (foto LaPresse/Leone)
Rebibbia La stazione della metropolit­ana e, a sinistra, uno dei tanti convogli in circolazio­ne senza aria condiziona­ta dove i finestrini vengono tenuti aperti (foto LaPresse/Leone)

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