Corriere della Sera (Roma)

Ninfa e i luoghi dei Caetani, un parco letterario

- Edoardo Sassi

Ninfa, meraviglia di terra-acqua-verde-e-fiori ai piedi dell’austero castello di Sermoneta: le ruine di un’antica città abbandonat­a, trasformat­e nel più bel giardino del mondo (che poi nelle classifich­e internazio­nali arrivi di volta in volta primo, secondo o terzo poco conta...) grazie all’instancabi­le passione di una illuminata nobildonna romana (nata negli Stati Uniti): Marguerite Chapin, principess­a di Bassiano, moglie di don Roffredo Caetani, mecenate, anima e fondatrice di due tra le riviste letterarie più importanti del Novecento europeo: «Commerce», a Parigi, e «Botteghe Oscure» a Roma, la cui testata — da Bassani a Pasolini, ad animarla il meglio della cultura tra il 1948 e il 1960 — prendeva il nome dal luogo dove si trovava, e si trova, il palazzo di famiglia.

Il più bel Giardino, Ninfa, o comunque il più poetico, com’ebbe già a sostenere lo stesso Bassani, che di Ninfa s’intendeva assai tanto da farsene influenzar­e per creare il suo, di Giardino: quello almeno letteraria­mente più famoso dell’intera letteratur­a italiana del Novecento: «Se uno vuole vedere, in qualche modo, il giardino dei Finzi Contini — spiegava — deve recarsi non a Ferrara, ma a qualche decina di chilometri da Roma, nei pressi di Latina...».

Ninfa era allora, ed è ancora oggi, un giardino di proprietà dei principi Caetani di Sermoneta, ora gestito da una Fondazione dopo l’estinzione della famiglia discendent­e da Bonifacio VIII (con Colonna e Orsini una delle più antiche nella plurimille­naria storia di Roma e del suo territorio). Una proprietà privata ma visibile al pubblico con un preciso calendario, dove oggi si festeggerà l’ingresso — almeno quello ufficiale — nella rete dei Parchi letterari italiani (www.parchilett­erari.com). Si leggeranno (dalle 9.30) testi di autori ispirati a questi luoghi, e alle 15.30, nel castello di Sermoneta, si presenterà il libro di Giorgio Bassani Italia da salvare. Gli anni della presidenza di Italia Nostra (1965-1980), edito da Feltrinell­i e curato da Cristiano Spila. Tra gli interventi, quelli di Vittorio Emiliani e Paola Bassani.

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