«Caricata da un cinghiale sono salva per miracolo»
L’allarme L’episodio a Spinaceto. Proteste all’Eur: assediati
Allarme cinghiali a Spinaceto. Dopo che all’inizio di settembre si è registrato il pri- mo ferito - il 60enne Marco Tocci - l’altra mattina è toccato a una sua vicina, la giovane mamma Flavia Centini, che ha raccontato la sua terribile disavventura ai microfoni de «I Lunatici» di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio. Non erano nemmeno le 9 del mattino quando la donna è scesa a portare il cane al vicino Parco Campagna. «Ho guardato alle mie spalle e ho visto un enorme cinghiale caricarmi, sono salva per miracolo».
«Siamo prigionieri nei nostri quartieri, abbiamo paura a uscire di casa». Gli incontri ravvicinati con i cinghiali ormai sono diventati un incubo per gli abitanti dell’Eur. Ma da mesi in realtà gli animali sono una presenza invasiva e costante in tutta la Capitale, tra incidenti, terrore, disagi e curiosità. Passeggiano tra i tavoli dei bar a Roma nord, grufolano nei giardini condominiali o nei parchi comunali e, peggio, caricano residenti a spasso con i propri cani. A inizio settembre – proprio a Spinaceto, IX Municipio – si è registrato anche il primo ferito: il sessantenne Marco Tocci è stato inseguito da un ungulato, una spalla lussata durante la fuga. L’altra mattina è toccato a una sua vicina, la giovane mamma Flavia Centini, che ha raccontato la sua terribile disavventura ai microfoni di Rai Radio 2, nel programma «I Lunatici» di Roberto Arduini e Andrea Di Ciancio.
Non erano nemmeno le 9 del mattino quando la donna è scesa a portare il suo cane al vicino Parco Campagna: non si tratta di un’area verde selvaggia, ma di un giardino a ridosso di via di Mezzocammino, tra palazzi e bambini. «Avevo appena lasciato mio figlio a scuola. Per fortuna», racconta Flavia con un sospiro di sollievo, riassumendo l’impossibile convivenza dei quartieri limitrofi con le decine di cinghiali che hanno invaso la zona. Esposti dai comitati locali, denunce al Comune, telefonate a qualunque forza dell’ordine: tutto inutile, l’allarme resta e i cittadini ormai disertano i parchi. Colpa, anche, dei cumuli di rifiuti che si moltiplicano accanto ai cassonetti e attirano i grossi animali. Non certo una specie aggressiva con l’uomo, a meno che non siano presenti dei cuccioli nel branco: è in questi casi che di solito un banale avvistamento si può trasformare in altro.
«Appena ho visto i piccoli di cinghiale ho capito che ero in pericolo – ripercorre quei minuti la quarantunenne di Spinaceto –. Ormai come tutti i miei vicini, quando sono in giro sto molto attenta. I cuccioli erano piuttosto lontani da me, ma non ci ho pensato due volte. Mi sono girata e ho iniziato a correre. Poi ho guardato alle mie spalle e ho visto un enorme cinghiale caricarmi».
La fuga verso il portone di casa, le chiavi che – nel panico – non entrano nella serratura e il mammifero che si ferma a meno di tre metri dalla donna. «Credo che si sia fermato perché, con l’erba alta, non riusciva a vedere più il mio cane. Lo percepiva come un pericolo, anche se in realtà era lui il più spaventato, è di piccola taglia, aveva la coda tra le gambe, era terrorizzato come me. Non riesco a smettere di pensare: e se ci fosse stato mio figlio?» conclude Flavia, raccontando la paura e l’esasperazione condJivisa con gli altri cittadini. «Qui si aspetta solo il morto», si ripetono in zona. Un altro cane è già stato ucciso da un cinghiale all’Eur, mentre a Roma nord, sulla Cassia, un grosso branco è arrivato ad accerchiare un’auto in pieno giorno. Un’emergenza, quella dei cinghiali, ancora irrisolta: la Regione Lazio ha previsto un abbattimento selettivo degli esemplari, previa richiesta da parte degli enti parco, da avviare a metà ottobre. Ma gli animali ormai sono un problema «urbano», spinti dalla caccia all’immondizia nei quartieri della Capitale.
Ferito All’inizio del mese nello stesso quartiere c’è stato il primo ferito