Giorgio Rossi, «confessore» dei campioni
È scomparso a 87 anni . Massaggiatore storico giallorosso, tricolore nell’83 e nel 2001
Era le mani della Roma, anche se non ha mai fatto il portiere. Ha reso migliori tantissimi giocatori, anche se non ha mai fatto un assist. Giorgio Rossi, lo storico massaggiatore della Roma, è morto ieri a 87 anni, di cui ben 55 vissuti al servizio della società e dopo avere vinto gli scudetti nell’83 e nel 2001.
Un altro pezzo di calcio popolare che se ne va, pochi giorni dopo la scomparsa di Maria Sensi, la moglie del presidente dell’ultimo scudetto. Un dolore per tutti quelli che lo hanno conosciuto, nella Roma e fuori dalla Roma.
La figura del massaggiatore, nello sport, è qualcosa di unico. Non si occupa soltanto dei muscoli degli atleti, ma è molto di più. Un amico. Un confessore. Sul lettino dei massaggi si perde la fatica e si racconta tutto. Ci sono segreti che sanno solo i preti confessori e i massaggiatori.
Per Francesco Totti è stato una figura importantissima, per De Rossi «quasi un nonno perché si è occupato di me fin da quando ero ragazzino». «Era la Roma in persona» ha detto Damiano Tommasi e non c’è sintesi migliore. Agli amici raccontava di quella volta che andò a comperare le rose per la moglie di un calciatore che si era ricordato all’ultimo momento dell’anniversario di matrimonio. Ecco perché lo amavano tutti.
Oggi i funerali alla chiesa Don Bosco, in via dei Salesiani, alle 15.30.