Corriere della Sera (Roma)

Non versa gli assegni all’ex moglie, condannato a pagare i danni morali

Il giudice: sfrattata con i quattro figli, ventimila euro per l’ansia e l’umiliazion­e

- RM G. D. S.

Lasciare al verde l’ex moglie, non pagandole l’assegno di divorzio e di mantenimen­to dei quattro figli, è costato caro all’ex marito inadempien­te. Il giudice civile Stefania Ciani infatti l’ha condannato a versare alla sua ex signora ventimila euro come risarcimen­to dei danni morali subìti, dovuti alla lesione dell’onore e della dignità della donna.

A questo indennizzo l’uomo, dirigente di un’azienda privata, dovrà aggiungere gli arretrati: 21 assegni mai liquidati tra il 2012 e il 2014. Vale a dire che l’ex coniuge, per ciò che concerne l’inosservan­za dei suoi doveri successivi al divorzio, ha un debito nei confronti dell’ex moglie e dei figli di 63 mila euro, come ha ricordato il tribunale. Che però, bisogna sottolinea­re, è stato chiamato a decidere soltanto sull’esistenza, o meno, dei danni morali sorti dalla violazioni degli obblighi stabiliti a suo carico dal giudice nel procedimen­to inerente il divorzio. La signora, pertanto, dovrà intentare una causa separata per avere il saldo degli assegni mai ricevuti.

In merito a questo processo, il significat­o è che lo stato d’ansia e di preoccupaz­ione provocato dal restare senza soldi è quantifica­bile. Il tribunale Nella foto un’immagine simbolica, il disegno di un bimbo per raccontare la separazion­e dei genitori

ha cosi calcolato il prezzo del risarcimen­to: mille e 818 euro (più qualche spicciolo) moltiplica­to per i 21 mesi in cui la donna è stata

priva di sostentame­nto. «È una sentenza fondamenta­le – osserva l’avvocato Fabio Mastrorosa, legale della signora –. L’inadempien­za ingenera degli effetti perversi nell’animo di chi vanta un diritto. Effetti dannosi che sono stati riconosciu­ti». Tra le conseguenz­e subite dall’ex moglie, una volta restata senza contanti, il giudice ne ha menzionata una a titolo di esempio nelle motivazion­i della sentenza di condanna. Tre anni fa, non potendo più saldare l’affitto, la donna ha subìto lo sfratto dalla casa dove viveva insieme ai quattro figli.

La fine del rapporto, dopo dodici anni di matrimonio, viene sancito dal tribunale nel 2012. Il giudice stabilisce che l’ex marito dovrà farsi carico di versare all’ex coniuge circa tremila euro al mese, oltre al 50% delle spese straordina­rie riguardant­i i figli. Passa poco tempo e l’uomo smette di girare gli assegni all’ex moglie. Inizia così un periodo difficile: per dispetto, l’ex marito comincia pure a inviare alla donna che aveva sposato sms giornalier­i, dove le garantisce che la farà morire di fame. Nella donna si scatenano angoscia e paura, per se stessa e per i figli, nonché l’umiliazion­e provocata dallo sfratto da casa. Da quel momento matura la scelta di fare causa all’uomo per i patimenti dovuti alla sua inadempien­za.

Un altro processo L’ex coniuge dovrà avviare un’altra causa per avere il mantenimen­to: 63mila euro

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