Licei, 32 istituti con l’amianto
Dossier della Lega. Il materiale nocivo al Giulio Cesare e al Fermi
Servirebbero 511 milioni per interventi strutturali negli istituti superiori della Città metropolitana, in base al dossier raccolto dalla Lega. Per eliminare l’amianto in 32 scuole si stimano costi per 17 milioni, ma il budget 2018-2020 (non solo per le bonifiche ambientali) è di 30 milioni.
Servirebbero 17 milioni, come risulta dai dati del dipartimento Edilizia scolastica della Città metropolitana, «per interventi programmati di bonifica dell’amianto e stima presunta a seguito di censimento» in 32 istituti di secondo grado di Roma e Città metropolitana (sono 340 gli edifici di competenza dell’ex Provincia, di cui 120 nella Capitale). Se non fosse che il budget complessivo per il 2018-2020 è di 30 milioni, a fronte di un fabbisogno calcolato in 511 milioni per sanare le carenze strutturali, dunque non solo per eliminare materiali dagli effetti potenzialmente nocivi.
A snocciolare le cifre è il dossier presentato ieri a Palazzo Valentini dal gruppo della Lega, che ha chiesto agli uffici tecnici un report aggiornato. Sono una decina le scuole con problemi di amianto nelle quali per quest’anno sono previsti lavori di ripristino delle condizioni di sicurezza e salubrità ambientale, ritenuti prioritari in rapporto al livello di criticità. Tra gli altri, necessitano di opere di bonifica l’Itis Rossellini in zona Marconi, il liceo Giulio Cesare nel quartiere Trieste (la rimozione di manufatti in amianto è tra le voci di spesa), l’Itis Fermi al Trionfale e l’Istituto di istruzione superiore Enzo Ferrari nel quartiere Tuscolano-Don Bosco. Dalla mappatura emerge, inoltre, che nei due terzi degli edifici il certificato di prevenzione incendi è scaduto o in scadenza: «Servono grossi lavori di adeguamento e messa a norma — insiste Carlo Passacantilli, capogruppo della Lega nel Consiglio della Città metropolitana — , mentre è fermo per un ricorso al Tar il bando per la manutenzione ordinaria 2019-2023 e si continua ad affidare il servizio in proroga». Fabrizio Santori, dirigente romano del Carroc- cio, pur senza voler spargere allarmismi sottolinea: «Nessun istituto è dotato di valutazione della fragilità sismica, il che non significa che vi sia il rischio di crolli però...». Nel documento si spiega che «per carenza di fondi l’ente si è limitato a un accordo di collaborazione con l’università Roma Tre e il Servizio geologico della Città metropolitana». Se non fosse che, «per adeguarsi alla normativa servirebbero in media 13 milioni, circa 400 mila euro a scuola, per remunerare le prestazioni profes-
sionali da svolgere comprensive delle indagini sismiche».
L’edilizia scolastica è un tema da sempre nelle corde della destra romana, ex esponen- ti di An e FdI diventati salviniani come Federico Iadicicco, che ricorda: «Sollevai il problema nel 2008, da consigliere provinciale, ma in 10 anni non è cambiato nulla». L’incontro di ieri, al quale ha partecipato anche il vice presidente della Lega alla Camera, Francesco Zicchieri, è un ulteriore tassello del piano di consolidamento a Roma e nel Lazio. Tanto più in vista della prima festa regionale, in programma sabato a Latina.
Interventi Solo una decina gli interventi quest’anno, tra cui Rossellini, Ferrari, Giulio Cesare, Fermi