Corriere della Sera (Roma)

Isabella Rossellini «Le mie galline e io», con glamour

L’attrice ha abbandonat­o il glamour per guidare un fattoria. Lo racconta nel libro «Le mie galline e io» Ma assicura: «Per fare la contadina non ho lasciato il mio lavoro»

- Laura Martellini

Da icona glamour ad allevatric­e a Long Island: Isabella Rossellini presenta il suo libro «Le mie galline e io» (Jaca Book), domani alle 18.30 alla Feltrinell­i di via Tomacelli. «Facendo l’attrice finanzio la mia azienda. Mi ricorda le estati a Santa Marinella».

«Qualche anno fa sono tornata all’Università, a studiare Etologia. A Long Island un costruttor­e voleva tirar su dodici case, poi ha cambiato idea e mi ha proposto di prendermi io il terreno. Mi sono lanciata nell’avventura, con galline (120), tacchini, pecore»: così racconta Isabella Rossellini la sua vita «altra», di icona superglamo­ur a capo di una fattoria, ripercorsa nel libro Le mie galline e io (Jaca Book) presentato domani alla Feltrinell­i Red di via Tomacelli. Quasi spiazzante.

«Con un mio amico editore tedesco abbiamo intavolato una buffa corrispond­enza, in cui lui mi chiedeva di scrivere un libro sui polli, di taglio comico. Avevo già interpreta­to Mammas, ironici corti web sulle mamme animali. Ma a scrivere non avevo pensato. Il volume ha i miei disegni». Isabella «contadina»?

«Nell’azienda coltivo anche prodotti biologici e mi metto alla prova come problem solver. Non pensavo fosse così difficile! La considero la mia eredità: la legge americana sull’ambiente è molto attenta. Il mio terreno è una riserva naturale». Addio a cinema e moda?

«Ma no! Finanzio l’allevament­o facendo l’attrice. E continuo ad andare a New York più volte alla settimana, sono vicina. Viaggio molto».

Anche Villa Bergman-Rossellini a Santa Marinella era un’oasi di verde e mare. «Fino ai 12 anni ho trascorso lì le estati e i weekend. Nel grande giardino ci riunivamo tutti. Una folla di bambini. Giocavamo, pescavamo. Non sono più tornata. Ora mi appare come un luogo della fantasia».

Lì suo padre Roberto girò «Ingrid Bergman», in cui sua madre era alle prese con un gallo dispettoso.

«Emergeva il comportame­nto animale, ma l’intento era rendere omaggio all’attrice e donna».

Di animali parla anche il suo nuovo spettacolo «Link Link Circus». «Sessanta pagine a memoria! Sarò in Italia a marzo».

Quali valori coltiva,tra-

smessi dai suoi genitori?

«Mi hanno insegnato a soddisfare la curiosità. Il desiderio di conoscenza è stata la molla della mia vita». A Roma torna?

«È il mio luogo del cuore, dove mi ritrovo con mio fratello, i nipoti, gli amici. Mi piace passeggiar­e al Ghetto, e al Foro romano, ma anche per le strade meno battute. La trovo ancora bellissima». Nonostante il degrado?

«New York è messa ancora peggio: un traffico mostruoso, piena di sporcizia. Ma non so come è vivere nella Capitale: la frequento cinque-sei giorni all’anno. Non pago le bollette,

La città

Roma è il mio luogo del cuore, dove mi ritrovo con mio fratello, i miei nipoti, gli amici

Incontro

Isabella Rossellini presenterà il volume domani alla Feltrinell­i di via Tomacelli

non ho a che fare con la burocrazia».

È a favore di #Metoo, ma ha rifiutato di denunciare chi la violentò a 15 anni. Cosa pensa del caso Argento?

«Non mi sento di commentare le accuse ad Asia. Le donne hanno trovato il coraggio, ma c’è una differenza fra stupro, molestie, e apprezzame­nto volgare, che il movimento, almeno in America, non contempla. Non è tutto bianco o nero». Di nuovo volto per Lancôme da nonna, a 66 anni.

«Adoro accudire il mio nipotino. Vive con me in campagna, insieme ai suoi genitori. Meraviglio­so! Ancora così piccolo, ma lo vedo già come il proseguime­nto della nostra stirpe e mi sento di fargli un augurio: che abbia la libertà di scegliere, e realizzare ciò che è di suo interesse».

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Isabella Rossellini, 66 anni, alla Festa del Cinema di Roma (Getty Images)
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