Deserta la gara per l’emergenza Ama nel caos
deserta anche la gara per lo smaltimento dei rifiuti nei periodi di emergenza, il cosiddetto by-pass, una filiera di operatori svuota-impianti che già in passato ha «salvato» Ama e Roma permettendo una movimentazione rapida degli scarti. È un’altra brutta notizia, dopo il fallimento del super appalto da 188 milioni per il trasporto dell’immondizia fuori città e, ancora prima, delle gare sulla pulizia dei campi nomadi e sulla gestione dei rifiuti dello spazzamento stradale.
Cartelli tra imprese, come fece intuire il presidente di Ama Lorenzo Bagnacani segnalando il caso dei bandi sempre deserti all’Autorità anticorruzione? Non ci sono certezze, al momento. Il dato di fatto, invece, è che a questo punto molti servizi sono a rischio.
Questa volta la gara sul by-pass, su cui Ama puntava circa 12 milioni, riguardava «l’impianto di Rocca Cencia e il servizio di caricamento, trasporto e recupero di rifiuti derivati dall’impianto di tritovagliatura mobile posizionato presso gli stabilimenti aziendali per un periodo di trentasei mesi».
Un tecnico la tradurrebbe così: «Ci sono fasi particolari, di emergenza, che non permettono il trattamento ordinario, magari perché le vasche di raccolta sono piene e la decantazione non è possibile, ecco che allora per evitare le discariche in strada e dentro i siti aziendali i rifiuti prodotti dagli impianti di trattamento meccanico biologico devono essere evacuati subito, anche per ovvi motivi sanitari…».
Un «piano B», da attivare appunto in caso di necessità, quando magari non è tecnicamente possibile ospitare altri rifiuti oppure in previsione di stagioni tradizionalmente cariche di immondizia, come le feste di dicembre.
«Quest’anno, poi, basta guardare il calendario – fanno notare tutti anche in azienda -: dal 20 dicembre in poi chiuderà l’Italia, è tutto un ponte fino alla fine delle festività, questo genere di bandi vengono pubblicati in via preventiva anche per queste ragioni…».
È già successo, tempo fa, che Ama chiamasse a raccolta gli imprenditori del settore per questa particolare procedura che necessita anche del nullaosta regionale per essere attivata e, di solito, l’epilogo era positivo.
Invece, adesso che l’iter è stato definitivamente archiviato senza offerte, è tutto cambiato. Anche questa opzione — che pure in passato aveva sempre funzionato — non è più sul tavolo nonostante, vuole far notare chi non cerca alibi, fosse stata prevista anche la divisione in lotti, quattro.
Nessuno ha risposto, in nessun caso.