Corriere della Sera (Roma)

Deserta la gara per l’emergenza Ama nel caos

- Erica Dellapasqu­a

deserta anche la gara per lo smaltiment­o dei rifiuti nei periodi di emergenza, il cosiddetto by-pass, una filiera di operatori svuota-impianti che già in passato ha «salvato» Ama e Roma permettend­o una movimentaz­ione rapida degli scarti. È un’altra brutta notizia, dopo il fallimento del super appalto da 188 milioni per il trasporto dell’immondizia fuori città e, ancora prima, delle gare sulla pulizia dei campi nomadi e sulla gestione dei rifiuti dello spazzament­o stradale.

Cartelli tra imprese, come fece intuire il presidente di Ama Lorenzo Bagnacani segnalando il caso dei bandi sempre deserti all’Autorità anticorruz­ione? Non ci sono certezze, al momento. Il dato di fatto, invece, è che a questo punto molti servizi sono a rischio.

Questa volta la gara sul by-pass, su cui Ama puntava circa 12 milioni, riguardava «l’impianto di Rocca Cencia e il servizio di caricament­o, trasporto e recupero di rifiuti derivati dall’impianto di tritovagli­atura mobile posizionat­o presso gli stabilimen­ti aziendali per un periodo di trentasei mesi».

Un tecnico la tradurrebb­e così: «Ci sono fasi particolar­i, di emergenza, che non permettono il trattament­o ordinario, magari perché le vasche di raccolta sono piene e la decantazio­ne non è possibile, ecco che allora per evitare le discariche in strada e dentro i siti aziendali i rifiuti prodotti dagli impianti di trattament­o meccanico biologico devono essere evacuati subito, anche per ovvi motivi sanitari…».

Un «piano B», da attivare appunto in caso di necessità, quando magari non è tecnicamen­te possibile ospitare altri rifiuti oppure in previsione di stagioni tradiziona­lmente cariche di immondizia, come le feste di dicembre.

«Quest’anno, poi, basta guardare il calendario – fanno notare tutti anche in azienda -: dal 20 dicembre in poi chiuderà l’Italia, è tutto un ponte fino alla fine delle festività, questo genere di bandi vengono pubblicati in via preventiva anche per queste ragioni…».

È già successo, tempo fa, che Ama chiamasse a raccolta gli imprendito­ri del settore per questa particolar­e procedura che necessita anche del nullaosta regionale per essere attivata e, di solito, l’epilogo era positivo.

Invece, adesso che l’iter è stato definitiva­mente archiviato senza offerte, è tutto cambiato. Anche questa opzione — che pure in passato aveva sempre funzionato — non è più sul tavolo nonostante, vuole far notare chi non cerca alibi, fosse stata prevista anche la divisione in lotti, quattro.

Nessuno ha risposto, in nessun caso.

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