Corriere della Sera (Roma)

Di Fra e il tabù Olimpico «Roma, vincere e basta»

Assalto al Frosinone, il successo in casa manca dal 28 aprile

- Luca Valdiserri

Battere stasera il Frosinone, non perdere il derby di sabato e vincere martedì 2 ottobre contro il Viktoria Plzen il Champions League. Questo è il minimo sindacale che Eusebio Di Francesco deve chiedere alla sua Roma perché il presidente Pallotta e il suo consiglier­e Franco Baldini non cadano in tentazione.

Tre partite all’Olimpico e questo dovrebbe essere un vantaggio, anche se i dati di Di Fra nello stadio di casa, in campionato, non sono affatto buoni. Peggio di lui (media punti a partita 1,76) nell’era yankee ha fatto solo Zeman (1,63). Sono andati meglio, invece, Luis Enrique (1,84), Andreazzol­i (2,12), Garcia (2,23) e Spalletti (2,52). Quello che era un fortino è diventato un tabù: l’ultima vittoria in campionato all’Olimpico è datata 28 aprile 2018, Roma-Chievo 4-1. In questo campionato la Roma ha pareggiato 3-3 contro l’Atalanta (rimontando da 1-3) e 2-2 contro il Chievo (dilapidand­o un vantaggio di due gol).

Ma non è più tempo di numeri e statistich­e. È il momento dei fatti e, per cercare di uscire dal buco nero che ha portato solo 5 punti in 5 giornate, si è fatto ricorso al ritiro nel centro sportivo Fulvio Bernardini: «È stata una decisione della società e mia per compattarc­i e per analizzare le difficoltà che stiamo trovando».

Quando gli chiedono un giudizio sul mercato estivo, che da un lato ha portato alla cessione di Alisson, Nainggolan e Strootman e dall’altro ha aggiunto alla rosa molti giovani che per ora non hanno minimament­e inciso in campo, l’allenatore passa al catenaccio: «È un errore parlarne adesso. Devo pensare solo a lavorare e valorizzar­e al meglio la mia rosa, anche se non ci sto riuscendo come vorrei. Siamo solo alla sesta giornata, possiamo fare molto meglio. Le risposte le daremo sul campo».

L’indiscrezi­one su un litigio tra Dzeko e Florenzi a Bologna è l’occasione per ritornare su un discorso che Di Francesco sta ripetendo da giorni come un mantra: «Voi non avete mai visto i veri litigi tra calciatori, quando si litiga si litiga. Magari i miei litigasser­o di più. Avere senso di appartenen­za non è solo quello di giocare nella Roma, ma è avere amor proprio come calciatori. Sono convinto che lo tireremo fuori, siamo ancora in tempo per farlo. Siamo tutti giustament­e in discussion­e, ma c’è la voglia di rispondere in maniera differente. Non sempre ci si riesce, ma in questo momento bisogna farlo e basta». Senza se e senza ma.

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Sconforto Nella foto da sinistra Daniele De Rossi (35 anni), Marcano (31), Olsen (28) e Fazio (31)

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