Corriere della Sera (Roma)

Luca Guadagnino «designer» firma una boutique di beauty

In viaggio con Lo Cascio da Palermo fino a Roma

- Roberta Petronio Flavia Fiorentino

Incontro Luigi Lo Cascio durante la presentazi­one da Red

La terrazza di Feltrinell­i Red è al completo, ecco l’accoglienz­a dei lettori romani all’esordio di Luigi Lo Cascio nel mondo degli scrittori. Per i centocinqu­anta che riescono a raggiunger­e il salotto letterario all’aperto di via Tomacelli, altri restano in fondo alle scale della libreria bistrot aspettando di salire per partecipar­e alla presentazi­one del libro «Ogni ricordo un fiore» (Feltrinell­i).

Aperitivi e pagine da sfogliare, l’attore e regista diventa autore con un romanzo costruito partendo da una sequenza di incipit: «Arrivavano con cadenza giornalier­a, bastava un incontro, un articolo di cronaca, dei ricordi, ma c’erano anche giornate di panico durante le quali non mi veniva nulla», spiegava ieri sera il protagonis­ta de «I cento passi», ricordando che nel suo caso prima è arrivata la scrittura e poi l’idea del libro. E comunque, tutto è iniziato come un gioco. Narra la storia di Paride che viaggia su un Intercity da Palermo e Roma, e rilegge il contenuto di una cartellina, dove sono raccolti i suoi numerosi tentativi di romanzo, tutti interrotti al primo punto fermo. Il risultato è un’opera dove chiunque può entrare e uscire, aprire una pagina a caso e provare a completare un incipit per mettersi alla prova.

Sul pavimento a motivi romboidali della nuova boutique del marchio australian­o Aesop, spiccano tre tonalità di travertino, in omaggio alla Basilica di San Lorenzo in Lucina, distante pochi metri. Ma l’opening cocktail di ieri nel «Salotto di Roma», dove si sono visti, tra gli altri, Francesca Fialdini, Barbara Alberti e Claudio Gioè, non è stato solo una festa per l’apertura di uno dei tanti brand internazio­nali. Sotto un tetto di paglia ispirato alle antiche abitazioni dell’Agro Pontino tra mensole color crema tratteggia­te da tocchi di smalto nero per richiamare le stanghette degli occhiali di Pasolini, è apparso, nelle vesti del designer che ha firmato gli interni del monomarca dedicato alla cura del corpo, il regista Luca Guadagnino, quattro nomination all’Oscar per «Chiamami col tuo nome», appena tornato da Venezia con il remake di «Suspiria». «Ho sempre avuto l’ossessione dei dettagli, la ricerca di soluzioni che coniugasse­ro estetica e funzionali­tà - ha spiegato Guadagnino - e da tre anni ho aperto a Milano un mio studio di interior design. Ho seguito la ristruttur­azione di una villa sul lago di Como, lavorato su un appartamen­to nobiliare a Crema, la città dove abito, questo è il mio debutto nel retail».

Dichiara di considerar­e cinema e architettu­ra «mondi separati». Ma aggiunge: «Insieme alla cucina hanno una caratteris­tica comune: mischiano molti ingredient­i». Regista Luca Guadagnino, 4 nomination all’Oscar per «Chiamami col tuo nome»

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