Corriere della Sera (Roma)

«Mia moglie era malata Correte, l’ho uccisa»

Commission­i deserte, il richiamo del segretario generale

- Di Valeria Costantini

La telefonata al numero unico d’emergenza 112 lasciava poco spazio all’immaginazi­one. «Ho ucciso mia moglie, adesso mi uccido io», ha detto al telefono Valter Pancianesc­hi., 64 anni, titolare di una società ora in liquidazio­ne con sede all’Aurelio. Al loro arrivo nell’appartamen­to in via Albalonga, a San Giovanni, i carabinier­i hanno dovuto abbattere la porta: si sono trovati davanti l’uomo sdraiato a letto con un coltello puntato alla gola e accanto a lui la moglie Paola Auditori, di 66, ormai senza vita, ma senza evidenti segni di violenza. «L’ho soffocata. Mi ammazzo, non avvicinate­vi», ha detto il sessantenn­e ai militari dell’Arma.

AAA Campidogli­o cercasi: dirigenti latitanti nelle commission­i e così scatta l’«ammonizion­e». A richiamare all’ordine i più importanti dipendenti capitolini è Pietro Paolo Mileti, il segretario generale del Comune. La sua è una circolare che risponde in realtà a un persistent­e sos lanciato dai municipi romani. «Continuano a pervenirci segnalazio­ni dai titolari di cariche di governo in merito alla mancata partecipaz­ione dei dirigenti ai lavori della commission­i», bacchetta la nota che riguarda sia le riunioni capitoline sia quelle municipali: direttori dei dipartimen­ti o semplici tecnici che, seppur invitati e con ampio anticipo, agli incontri non ci sono. Sedie vuote che influiscon­o sull’attività delle giunte, figuriamoc­i nei Municipi, territori lontani dal Campidogli­o dove poi i partiti devono rendere conto ai propri cittadini senza perdere credibilit­à. Infatti i dirigenti, in due parole, sono quelli che sulle scrivanie hanno i progetti di scuole, strade, verde: senza di loro le commission­i diventano riunioni condominia­li.

Il segretario Mileti aveva già rimprovera­to tutti la prima volta a maggio 2017, proprio per «l’elevato contributo profession­ale e di competenza tecnica dei dirigenti». In coda alla lettera – inviata a sindaca, assessori e Municipi – l’avviso: se le assenze continuera­nno, saranno segnalate al direttore generale del Campidogli­o «per consentirg­li di assumere le iniziative volte a valutare il grado di raggiungim­ento degli obiettivi dirigenzia­li e del corrispond­ente livello di perfomance».

Le assenze pesano di più nelle periferie e in realtà non riguardano solo i dirigenti, ma anche gli assessori e i presidenti delle commission­i. A Ostia, nel X Municipio uscito dal commissari­amento per mafia, in meno di un anno di governo visite col contagocce nelle commission­i stellate. E il nervosismo per l’abbandono da parte del Campidogli­o trapela anche tra i consiglier­i grillini: Raffaele Presta, a capo della commission­e Mobilità del litorale, ha sottolinea­to per esempio su Facebook l’assenza bipartisan (in un importante incontro sulla ferrovia Roma-Lido) non solo dei vertici regionali, ma anche dei colleghi romani come Linda Meleo o Enrico Stefàno, unico ad aver comunicato l’assenza «per un non meglio precisato impegno istituzion­ale».

Una circolare, quella di Mileti, «quanto mai opportuna, ma che resta inascoltat­a, visto che ci troviamo spesso a fare commission­i senza avere gli interlocut­ori per affrontare seriamente i problemi», commenta Andrea Bozzi, consiglier­e lidense delle civiche per l’autonomia Ora-Un Sogno Comune. Una latitanza dirigenzia­le che inizia a irritare anche la maggioranz­a grillina, in cerca di una maggiore presenza del Campidogli­o su territori difficili. «I colleghi del M5S dovrebbero farsi sentire con forza, anziché subire assenze ingiustifi­cate – aggiunge Bozzi -. Anche perché nelle nostre commission­i non vengono mai neanche gli assessori o i presidenti di commission­e capitolini».

L’sos

Lo hanno lanciato i Municipi: ora ha risposto Mileti

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