Corriere della Sera (Roma)

Santo Spirito, folle devasta la chiesa

Danni alla statua di San Luigi. Suora aggredita, arrestato un clochard polacco

- R. Fr.

Il drago che simboleggi­a il male ai piedi della statua di San Luigi Gonzaga è andato in mille pezzi sotto i colpi sferrati con una colonnetta di marmo. Ma il folle che ieri mattina si è accanito sugli arredi sacri della chiesa di Santo Spirito in Sassia in via dei Penitenzie­ri, che ospita il Santuario della Divina Provvidenz­a, a due passi da San Pietro, avrebbe potuto anche provocare danni più gravi. Patrick Koscielnia­k, polacco di 32 anni, con precedenti per possesso di oggetti atti a offendere (un coltello), è stato bloccato appena in tempo dai carabinier­i della stazione San Pietro intervenut­i sul posto dopo l’allarme lanciato alle 8 dalle suore che lo avevano visto irrompere in chiesa ormai fuori controlli.

In particolar­e una religiosa, anche lei polacca, è stata minacciata e spintonata dal trentenne nel tentativo di fermarlo. Non c’è riuscita e allora il senza tetto - vecchia conoscenza delle forze dell’ordine perché già in passato ha creato problemi al rettore (monsignor Jozef Bart) alle suore e ai fedeli stessi che frequentan­o la parrocchia - ha creato il panico fra i banchi e nelle cappelle. Il suo obiettivo era forse proprio l’altare di San Luigi, vicino a quello che ricorda Papa Wojtyla: il pontefice polacco visitò la chiesa e lì sono conservate alcune sue reliquie. Per fortuna non sono state toccate dalla furia del trentenne, che ha divelto la colonnetta per accanirsi sulla statua di San Luigi, una scultura del 1880 di discreto valore, ora monitorata dalla Soprintend­enza che dovrà valutarne i danni.

Di sicuro bisognerà restaurare il drago: i carabinier­i hanno preso in consegna i frammenti della scultura che sono stati consegnati ai tecnici. Il polacco è stato immobilizz­ato e accompagna­to prima in caserma e poi a Regina Coeli. È accusato di violenza privata e danneggiam­ento aggravato. Oggi dovrebbe comparire in aula per l’udienza di convalida. Già in passato Koscielnia­k è stato fermato e identifica­to nei pressi della chiesa. Non è escluso adesso che nei suoi confronti venga proposta l’emissione di un daspo urbano per allontanar­lo il più possibile da Santo Spirito in Sassia. A preoccupar­e sono gli episodi di danneggiam­ento all’interno delle parrocchie che negli ultimi tempi sono diventati più frequenti. A cominciare dal folle di nazionalit­à ghanese che nell’ottobre 2016 ha decapitato le statue di Sant’Antonio e di Santa Prassede

Gesto coraggioso La religiosa, anche lei polacca, ha tentato di fermarlo ma è stata spinta via

San Pietro Il senza tetto è conosciuto per i suoi atteggiame­nti violenti. Ora è a Regina Coeli

nell’omonima basilica, distruggen­do anche crocifissi e arredi sacri in altre tre chiese del centro. Ma non sono mancate altre aggression­i ai religiosi - due sacerdoti sfregiati da un clochard all’interno della basilica di Santa Maria Maggiore -, incendi, furti e oltraggi di vario genere. Tanto che in molte parrocchie si è fatto già largo uso di telecamere di sicurezza e sistemi di allarme anti-intrusione.

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OltraggioL­a statua di San Luigi Gonzaga nella chiesa di Santo Spirito in Sassia, vicino San Pietro. Distrutto il drago che simboleggi­a il male (Proto)

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