Corriere della Sera (Roma)

Se in periferia si «traffica» con il cinema

- di Maria Rosaria Spadaccino

Jessica prende il caffè, tranquilla­mente, mentre i colleghi di lavoro e studio la stanno aspettando per ricomincia­re a «traffica’ de cinema». Insieme attendono un personaggi­o misterioso: sarà un attore americano? Un regista di fama? Una star delle serie tv? E se, per esempio, fosse Benicio del Toro? Come lei sogna. Poco importa se sempre Jessica sbaglia e lo chiama Vinicio, che pure è un attore romano noto, ma di cognome non fa del Toro.

Il personaggi­o famoso non arriverà mai, «questo non si sa se arriva, quando arriva e chi è», si lamenta uno degli studenti con l’insegnante (Mirko Frezza), ma non è necessario perché le persone importanti solo loro: i ragazzi del workshop. Quelli che studiano per «traffica’ de cinema», che imparano un mestiere nuovo e forse anche a sognare. Parte con un incipit da commedia delicata il corto «I mestieri del cinema», realizzato da ragazzi e ragazze che hanno partecipat­o al workshop «Cinema e periferia», che si è tenuto nel centro culturale Casale Caletto, estrema periferia est, Tor CervaraLa Rustica.

La regia del lavoro, che sarà proiettato questa sera alle 20 (via di Cervara 200) per la prima volta nel quartiere dove è stato realizzato, la firma Adamo Dionisi, attore e sceneggiat­ore, con lui hanno lavorato la musicista Vanessa Cremaschi alla produzione e musiche (con La Scelta) e Mirko Frezza, l’unico attore profession­ista del cortometra­ggio.

Oggi è la serata conclusiva del Casale Caletto Festiva, realizzato dall’associazio­ne «La trousse», dopo il corto sarà proiettato il documentar­io Dossier periferie e chiuderà il film Il grande sogno di Michele Vannucci con Frezza ed Alessandro Borghi, tutto ambientato nel quartiere.

«Il nostro obiettivo è quello di far comprender­e a questi ragazzi che il cinema può essere una possibilit­à - spiega Dionisi -. Sono tanti i mestieri che possono diventare opportunit­à, per chi ne ha avute meno di altri».

Così nel film l’insegnante (Frezza) redarguisc­e uno studente dotato per la fotografia, che vuole fare l’attore a tutti costi. Ma siamo in estrema periferia, in una delle zone con il più alto disagio sociale della città e la burocrazia a braccetto con la politica non fanno sconti. Ai ragazzi che studiano per «traffica’de cinema» vogliono chiudere la scuola. Sarà la comunità a reagire, a proteggerl­i «...e tutti gli abitanti della corte si unirono per affrontare la sorte», racconta la voce del regista fuori campo. Poi sarà il piccolo Alessio con il suo luminoso imbarazzo ad offrire la più deliziosa delle soluzioni.

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Sul set Le riprese del corto «I mestieri del cinema» (foto Lannutti/ LaPresse)

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