Corriere della Sera (Roma)

Salvini: «I campi rom vergogna solo italiana»

- Di Maria Egizia Fiaschetti

Matteo Salvini sale sul palco della festa regionale della Lega, la prima organizzat­a a Latina dopo il voto del 4 marzo (nel capoluogo pontino il Carroccio ha raggiunto il 18%) con indosso la polo blu della Polizia: «Oggi è la festa di San Michele Arcangelo, protettore delle forze dell’ordine - sottolinea davanti ai fan che riempiono i giardini Falcone e Borsellino - ai quali proveremo ad aumentare stipendi e mezzi a disposizio­ne».

Accolto da militanti e sostenitor­i al grido di «capitano», il vicepremie­r si fa scudo con le mani per scrutare la piazza oltre la luce dei riflettori: gesto che mima la sensazione di sorpresa di fronte alle migliaia di persone, arrivate anche da altre province come testimonia­no gli stand con gli striscioni delle sigle locali e le tipicità gastronomi­che (nei 30 minuti di discorso a braccio spenderà qualche parola anche in difesa dei «prodotti della nostra terra»). Nel lungo intervento di respiro nazionale, Salvini torna a parlare di Roma: «Merita di più e di meglio», ribadisce sulla falsariga di quello detto una settimana fa sul «rally Capitale» che ha innescato una nuova polemica (poi rientrata) con la sindaca Virginia Raggi. Dopo aver parlato di immigrazio­ne e decreto sicurezza, ecco la promessa che strappa l’applauso: «Andremo avanti con la chiusura dei campi rom: una vergogna inaccettab­ile». La Città Eterna viene evocata anche in un altro passaggio: «L’Onu dice che siamo razzisti e manderà gli ispettori? Andrò io a prenderli a Fiumicino e li porterò a fare un giro a Tor Bella Monaca e alla stazione Termini». Finito il tempo delle parole, inizia quello dei selfie: «Chi vuole una foto venga dietro al palco passando da destra. Astenersi zecche e perditempo». Stamane il vicepremie­r, che ieri pomeriggio ha assistito al derby Roma-Lazio, sarà a Ostia alla festa dell’Associazio­ne nazionale della polizia.

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