Corriere della Sera (Roma)

«Roma è la città più bella del mondo ma questo traffico è insopporta­bile»

L’archeostar Mary Beard: «Qui si dovrebbe investire per difendere le antichità»

- Di Giuseppe Pullara

E’ venuta a Roma per la prima volta da studentess­a ed è allora che ha voluto diventare Mary Beard, la studiosa di cose antiche più famosa del mondo. Inglese, 63 anni, è docente a Cambridge. Ha scritto tanti libri: tre anni fa il best-seller «SPQR, storia di Roma» tradotto in tante lingue. Ma è diventata un’archeostar con i suoi programmi televisivi, milioni di spettatori giovani e vecchi. Capelli lunghi e bianchi, sguardo vivace, un sorriso ingenuo e soprattutt­o una grande capacità di comunicare il significat­o di testimonia­nze, spesso malridotte, del tempo che fu. L’altro giorno ha tenuto una conferenza all’Accademia Americana: mai avuta tanta gente a Villa Aurelia, sul Gianicolo. Le è stato promesso

❞ Totti

Lui l’ottavo Re di Roma? Mio figlio me lo ha detto ma non scherziamo proprio...»

che la prossima volta, vista l’affluenza di pubblico, si andrà al Circo Massimo ma lei ha detto -humor ingleseche non riuscirebb­e «a gestire un quarto di milione di persone». Ed ha esibito un perfetto e cadenzato «Queen english» agli americani parlando delle statue antiche senza veli.

Non sarebbe l’ora di sostituire il Colosseo con gli acquedotti come icona di Roma? Il peggio del carattere romano, simbolo di morte di persone e animali, con il simbolo della vita, l’acqua?

«Mah….potrebbe essere vero, tuttavia a pensarci bene anche i possenti acquedotti rappresent­ano qualcosa di arrogante, il potere di controllo sull’acqua. Sono entrambe infrastrut­ture importanti, che hanno una matrice comune nell’orgoglio di una civiltà. Una serviva a divertirsi, l’altra a vivere bene».

Il grande architetto romano Carlo Aymonino propose anni fa di «completare il Colosseo», ricostruir­lo co- m’era un tempo. Il Times di Londra dedicò due pagine all’idea…

«No, non sarei d’accordo. Le rovine devono restare come sono, parlano lo stesso al mondo di oggi. Non conosco l’Uzbekistan, ma so che lì hanno ricostruit­o tutto, antiche moschee e madrasse per attirare turismo. No, sono operazioni delicate, rischiose. Troppo difficile fare bene».

Oggi Roma sembra totalmente piegata alle esigenze del turismo di massa: mangifici ovunque, camion-bar, negozi-paccottigl­ia. Non dovrebbe essere il contrario: i turisti che si adattano alla città, così com’è (era)?

«Beh, anche a Cambridge e Stratford-upon-Avon è così. E’ difficile resistere alle esi- genze del turismo. “Est modus in rebus” dicevano i Romani, bisognereb­be bilanciare le opposte esigenze e non concentrar­e i flussi in pochi posti».

Come trova Roma oggi? Le antichità sono tenute bene?

«Mi pare di si, anche se ha i problemi di tutte le grandi città. Qui è difficile conservare tanti monumenti, ma devono essere goduti in pieno da tutti: solo così ce se ne può curare sempre di più».

Cosa la colpisce di più in modo negativo a Roma?

«Il traffico! E’ la cosa peggiore, anche se a Londra… Le metropoli hanno tutte gli stessi problemi: ci vorrebbero più soldi per affrontarl­i. E a Roma dovrebbero investire per difendere le antichità».

Sa che qui si parla di un ottavo Re di Roma?

«Si, mio figlio me l’ha detto: Totti. Non scherziamo».

Il potere ha sempre celebrato se stesso con le grandi opere architetto­niche. L’esempio a Roma?

«Il Pantheon, sicuro. Ma sono scomparsi tanti monumenti, non si può dire quale imperatore sia stato più bravo a comunicare la sua forza. Oggi i potenti usano Facebook e Twitter. Penso che anche Cicerone li utilizzere­bbe…..».

Ha visto Il Gladiatore? «Brilliant, eccezional­e. Non era una lezione di storia ma ha contribuit­o a far conoscere la Roma antica, ne ha offerto una visione. Anche se è stato recitato all’”americana”. Ma non dovrei dirlo proprio qui».

Tre cose che le piacciono della Roma di oggi.

«Il museo Centrale Montemarti­ni, così originale. I carciofi alla giudìa, che adoro. E Ostia Antica: tutti quelli che vedono il Colosseo dovrebbero visitarla. E’ come Pompei, ma mi sembra trascurata».

Lei parla un po’ l’italiano. Visita spesso Roma?

«Quando posso, vengo. Roma è la città più bella del mondo. Le antichità, i palazzi rinascimen­tali, le chiese barocche, i dintorni ricchi di tesori d’arte…..E’ una stratifica­zione di testimonia­nze eccezional­i. Ma la gente si accontenta delle cose note, non va a cercare, a scoprire tutto quello che si può trovare a Roma».

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