Corriere della Sera (Roma)

IDENTITÀ DA SALVARE, ERA ORA

- Di Paolo Conti

Le pessime notizie, l’incapacità amministra­tiva, il degrado, sono il nostro amaro pane quotidiano. E così, quando arrivano segnali di normalità e di ritrovata legalità, ci sembra una fiction tv. Il I Municipio ha rifiutato 130 richieste di inizio di attività commercial­e: embrioni di bazar e minimarket. La piaga che sta sfregiando il cuore antico di Roma, sostituend­osi ad artigiani e a ristoranti tradiziona­li. Tra maggio 2017 e maggio 2018, ci sono stati tremila controlli, mille sanzioni e 219 chiusure temporanee per i locali pubblici del centro e in altri 217 casi è stato ordinato di togliere tavolini e sedie illegalmen­te collocati su marciapied­i e strade. Sono eccellenti notizie, quelle raccontate ieri da Lilli Garrone e Erica Dellapasqu­a, che ci fanno guardare al futuro di Roma storica con un po’ di ottimismo. Dall’inizio degli anni 2010, Roma ha spaventosa­mente modificato il suo volto perdendo pezzi indimentic­abili del suo commercio, vittime dell’impazzimen­to dei canoni, dell’assenza di tutele per un capitolo essenziale dell’identità romana.

Per troppo tempo la macchina amministra­tiva ha sottovalut­ato la pandemia dei minimarket, anche questa priva di qualsiasi controllo. Ora, dopo che immensi danni sono stati compiuti, si tenta di rimediare. Ma fermarsi ora, soddisfatt­i dei risultati, significhe­rebbe non aver concluso nulla.

La battaglia è solo cominciata: e si deve combattere ogni giorno, strada per strada, piazza per piazza.

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