Braccio di ferro Grancio-M5S su ruolo Ferrara
Cristina Grancio, consigliera passata al Gruppo misto dopo l’espulsione dai Cinque stelle per lo strappo sullo stadio della Roma, vuole approfondire la situazione creatasi nel Movimento con l’autosospensione del capogruppo Paolo Ferrara, indagato nell’inchiesta sull’impianto a Tor di Valle. Il 21 settembre la consigliera scrive all’ufficio dell’assemblea capitolina per chiedere chiarimenti sul subentro di Giuliano Pacetti: «Partecipa alle conferenze dei presidenti dei gruppi e si rapporta con i media senza averne titolo — contesta Grancio —. Per poter ricoprire quel ruolo deve essere votato e nominato dagli altri consiglieri del suo stesso schieramento. Da noi fu eletto vice capogruppo, ma da statuto questa figura non esiste, tant’è che negli altri partiti ruotano nelle sostituzioni». Il 25 settembre ecco la risposta, firmata dal direttore dell’ufficio e dalla responsabile del procedimento: «Si comunica che con nota protocollata dell’11 luglio 2016 il consigliere Paolo Ferrara è stato indicato quale presidente del gruppo capitolino M5S. Non risultano agli atti ulteriori comunicazioni». La consigliera oggi invierà una richiesta di spiegazioni anche al segretario generale del Comune: «Un conto è se il capogruppo non può intervenire e, una tantum, viene sostituito da un collega. Un altro se Pacetti risulta di fatto il successore, senza alcuna investitura formale, mentre negli atti continua a comparire il nome di Ferrara». Grancio ne fa anche una questione di prerogative istituzionali: «Il capogruppo rappresenta l’organo amministrativo, partecipa alla ripartizione dei fondi, decide l’uso dei locali e dei mezzi, oltre a beneficiare di 24 ore in più al mese di permesso lavorativo». Altra osservazione, di carattere politico: «I Cinque stelle curano l’apparenza, ma la sostanza è molto diversa: rimuovono Ferrara perché indagato, ma di fatto ha ancora il potere di rappresentare il gruppo consiliare». La reazione di Pacetti: «A seguito dell’autosospensione di Paolo Ferrara sto svolgendo il ruolo di capogruppo rappresentando il M5S nella conferenza dei capigruppo e dando seguito a tutti gli adempimenti del ruolo. Non c’è alcun caso. Paolo ha fatto un passo di lato in attesa che la situazione si chiarisca, comportamento sconosciuto ad altre forze politiche». Nel replicare, lo stellato ribadisce: «Il M5S in Comune è unito dalla voglia di migliorare la città e applicare il programma con il quale siamo stati votati. Mi sembra invece che le opposizioni siano nel caos con doppi incarichi e scissioni nei gruppi».