Corriere della Sera (Roma)

Roberto, di corsa contro la depression­e

Storia di un uomo che ce l’ha fatta, e ora fa anche le maratone più belle del mondo

- Di Fabrizio Paladini

Le discese ardite. E le risalite. Sono queste due, molto spesso, le modalità della vita. Anche quella di Roberto Di Sante, un ragazzo di una sessantina d’anni, giornalist­a in pensione da un datore di lavoro ma non dalla passione per la cronaca. E infatti racconta con la precisione, i particolar­i, l’amore per il dettaglio che gli sono propri, una storia che è la sua storia, un romanzo che è la sua vita (“Corri - Dall’inferno a Central Park”, 138 pagg. Ultra Novel ed.). Roberto ha lavorato tanti anni al Messaggero e a Leggo ma ad un certo punto, lentamente ma inesorabil­mente, viene inghiottit­o dalla depression­e, dal Maelstrom che lo risucchia verso l’inferno, verso la fuga dal mondo, dagli amici, dagli affetti e da se stesso. Un medico, bravo, lo aiuta con i farmaci ma è nei vialetti dentro la Villa Comunale di Frascati - Roberto vive proprio lì - che pesca la chiave per ritrovare energia e fiducia. Osservare, circondato dall’apatia che la depression­e ti butta addosso, i giovani e gli anziani correre e soffrire con gioia è stato uno shock che ha generato curiosità prima e passione poi. «Io che prendevo la macchina anche per fare cento metri, sono tornato a casa, nella mia gabbia, con un piccolo tarlo addosso: e se provassi?». Con delle scarpe inadatte e una tuta due taglie più piccole si è buttato: prima un minuto che gli sembrò un secolo, poi un chilometro che gli sembrò un altopiano.

«Ma avevo bisogno di un obiettivo anche romantico. Tornai a casa con una certezza: avrei fatto la maratona di New York». Roberto, che un po’ matto lo è sul serio, ha davvero percorso, qualche mese e molti allenament­i dopo, quei 42 chilometri e 195 metri dal ponte di Verrazzano al Central Park e questo libro racconta gli infortuni dell’anima insieme a quelli delle gambe e dei muscoli induriti, racconta le risalite e il sapore della gioia nel riuscire a riveder le stelle.

Dopo New York, Di Sante ha fatto altre quattro maratone importanti: Berlino, Londra, Boston e Tokyo. Il 7 ottobre farà tappa a Chicago e con la sesta maratona avrà anche la prestigios­a medaglia delle Six World Major Marathon. Per non farsi mancare nulla una settimana dopo, il 14 ottobre sarà a Torino al 48° congresso della Società Italiana di Psichiatri­a per raccontare la sua personalis­sima battaglia contro la depression­e. A volte le soluzioni sono semplici ma ci vuole sempre un guerriero per tagliare il traguardo più bello.

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