Offre soldi a un sindacalista Condannato a due anni
Avrebbe allungato una bustarella a un sindacalista affinché la sede dei vigili urbani di Ostia non venisse trasferita in un altro immobile. Adescamento fallito da Simone Pezzatini, amministratore della società proprietaria del palazzo, ieri condannato a due anni di reclusione con l’accusa d’istigazione alla corruzione. Tuttavia, nonostante la mazzetta rifiutata dal rappresentante della Cisl, Andrea Venanzoni, ancora adesso la società dell’imputato continua a percepire un milione l’anno dal Comune. Gli uffici della municipale infatti sono ancora in via Capo delle Armi: sfumati i tentativi di trasferire il quartier generale del X Gruppo Mare. Ma per capire quest’ultimo capitolo della vicenda, è opportuno tornare a quattro anni fa, allorché il dipartimento
Patrimonio, sviluppo e valorizzazione del Campidoglio indice un avviso pubblico per cercare dieci strutture da prendere in affitto così da ospitare uffici comunali. Una servirà ai vigili di Ostia. Pezzatini, spaventato dall’idea di perdere la locazione, cerca di bloccare il progetto del Comune. Con mezzi, secondo la pm Claudia Terracina, contrari alla legge. Il 6 dicembre 2014 l’imputato, secondo l’accusa, mette una busta chiusa sul tavolo di Venanzoni, che è insieme ispettore della municipale e rappresentante sindacale. Funzione quest’ultima fondamentale agli occhi di Pezzatini: il suo parere può essere decisivo per l’esito del bando. Il rappresentante della Cisl però non ci pensa due volte e rispedisce la bustarella al mittente. Poi, assistito dall’avvocato Domenico Di Tullio, denuncia l’episodio in procura. La ricerca della sede comunque procede, finché l’Anac annulla l’iter. E cosi i vigili rimangono ancora oggi nell’immobile di Pezzatini.