Under, la freccia giallorossa che trascina i baby talenti
Il turco (‘97) è una certezza. Crescono Kluivert, Zaniolo e Luca Pellegrini
Un quarto d’ora nel futuro. Negli ultimi quindici minuti della gara contro il Viktoria Plzen, martedì scorso, in campo c’erano tre ragazzini che possono rappresentare il domani della società giallorossa: Justin Kluivert, Nicolò Zaniolo e Luca Pellegrini, tutti e tre classe ‘99. Ma non solo, perché insieme a loro c’erano contemporaneamente in campo Schick (’96) e Cristante (’95), mentre erano usciti Lorenzo Pellegrini (’96) e Cengiz Under (’97).
Proprio l’esterno turco, insieme a Dzeko e Florenzi, è stato inserito dalla Uefa nella top 11 del turno di Champions: la sua è una crescita costante e nonostante la giovane età sta diventando sempre più importante per Di Francesco. Rispetto ai primi giorni in cui sembrava un marziano sbarcato a Roma per caso, Under è sempre più integrato nel gruppo: continua a studiare l’italiano (anche se nelle interviste si avvale ancora dell’interprete), parla un po’ di inglese (ieri Nainggolan lo ha preso in giro sui social), e ha spiegato ad alcuni compagni (tipo Florenzi) alcune parole in lingua turca per non confondersi in campo.
Dei tre ragazzi del ’99 il più «esperto» è senza dubbio Justin Kluivert, che a 19 anni e 150 giorni è stato il più giovane calciatore romanista a segnare in Champions League, togliendo il primato ad Antonio Cassano, che il 2 ottobre del 2002 aveva fatto gol contro il Genk a 20 anni e 22 giorni. Monchi è stato bravo a chiudere la scorsa estate la trattativa con l’Ajax e a bruciare la concorrenza di mezza Europa, compreso il Manchester United di Mourinho, che lo ha conosciuto bambino quando il papà Patrick giocava a Barcellona.
Da sinistra in alto, in senso orario, il difensore Luca Pellegrini (cresciuto nel vivaio), l’attaccante olandese Justin Kluivert e il trequartista Nicolò Zaniolo: tutti e tre sono nati nel 1999