«La mia parola contro la sua» Di Nicola e la sfida ai pregiudizi
Via Margutta (a sin.)
«Un libro con gli occhiali». Ha scelto questa metafora la scrittrice (Premio Strega 2003) Melania Mazzucco per rappresentare «La mia parola contro la sua», volume edito da HarperCollins e scritto dalla magistrata Paola Di Nicola, affrontando dalle aule del tribunale il tema «Quando il pregiudizio è più importante del giudizio». Nominata nel 2013 Wo-Men Inspiring Europe 2014 dall’Agenzia dell’Unione Europea EIGE per il ruolo avuto nella costruzione di una società libera dagli stereotipi , dopo l’esordio autobiografico con «La giudice» l’autrice ha voluto indossare un paio di «lenti di genere» per guardare il mondo in un modo diverso. Il suo sguardo, tradotto nelle pagine, «fa vacillare il lettori fino a fargli perdere l’equilibrio», commenta Mazzucco. Donne e giurisprudenza: sul palco siedono l’avvocata Teresa Manente, la prefetta di Roma Paola Basilone (ha sottolineato il coraggio dimostrato da Di Nicola «per aver scritto un libro così importante»), e Gabriella Luccioli, presidente della prima sezione civile della Corte di Cassazione. Si unisce al dibattito anche Francesco Minisci, presidente dell’Associazione nazionale magistrati, mentre nella prima fila della platea allestita in Galleria Alberto Sordi davanti a La Feltrinelli, siedono Laura Donnini, ad di HarperCollins, Giovanni Salvi, procuratore generale di Roma e il generale dei Carabinieri Forestali del Lazio Cinzia Gagliardi. Avvocata Teresa Manente arriva alla Galleria Alberto Sordi