Corriere della Sera (Roma)

TRAFFICO, REGOLE E OPINIONI

- Di Francesco Di Frischia

In una città come Roma si rimane imbottigli­ati quotidiana­mente soprattutt­o nelle ore di punta - in lunghissim­e code, mentre stress e nervosismo arrivano alle stelle: auto in doppia fila, mancanza di controlli da parte dei vigili, cantieri e tante, troppe auto con una sola persona a bordo sono un calice amaro che nessuno riesce più a ingoiare. La certezza di vivere in una metropoli che tutto il mondo ci invidia lascia spazio a un panorama infernale. Quindi ogni intervento rivolto a limitare gli spazi per la mobilità privata e incentivar­e il trasporto pubblico, attraverso percorsi protetti con corsie preferenzi­ali e cordoli, non può che risultare benvenuto da chi ha a cuore l’Urbe e la qualità di vita di romani e turisti. Tra gli interventi programmat­i dalla giunta Raggi nei mesi scorsi ci sono preferenzi­ali e cordoli alti circa 40 centimetri per proteggere viale Eritrea: così si spera che i bus dell’Atac, di solito lenti come lumache, potranno viaggiare più spediti. Ma ora arriva l’amara sorpresa: se i residenti in questa strada sono «entusiasti» per l’arrivo di un vero argine a smog, traffico caotico e schiamazzi, come ci racconta oggi Simona De Santis, i commercian­ti di zona avanzano molte perplessit­à, forse per paura di perdere clienti (ma chi? Quelli che parcheggia­no in doppia fila tutto il giorno fino alle 3 di notte, magari per mangiare un cornetto caldo?). Forse più che i cordoli, serve la «tolleranza zero» cara a Rudolph Giuliani. Le regole non sono opinioni.

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