TRAFFICO, REGOLE E OPINIONI
In una città come Roma si rimane imbottigliati quotidianamente soprattutto nelle ore di punta - in lunghissime code, mentre stress e nervosismo arrivano alle stelle: auto in doppia fila, mancanza di controlli da parte dei vigili, cantieri e tante, troppe auto con una sola persona a bordo sono un calice amaro che nessuno riesce più a ingoiare. La certezza di vivere in una metropoli che tutto il mondo ci invidia lascia spazio a un panorama infernale. Quindi ogni intervento rivolto a limitare gli spazi per la mobilità privata e incentivare il trasporto pubblico, attraverso percorsi protetti con corsie preferenziali e cordoli, non può che risultare benvenuto da chi ha a cuore l’Urbe e la qualità di vita di romani e turisti. Tra gli interventi programmati dalla giunta Raggi nei mesi scorsi ci sono preferenziali e cordoli alti circa 40 centimetri per proteggere viale Eritrea: così si spera che i bus dell’Atac, di solito lenti come lumache, potranno viaggiare più spediti. Ma ora arriva l’amara sorpresa: se i residenti in questa strada sono «entusiasti» per l’arrivo di un vero argine a smog, traffico caotico e schiamazzi, come ci racconta oggi Simona De Santis, i commercianti di zona avanzano molte perplessità, forse per paura di perdere clienti (ma chi? Quelli che parcheggiano in doppia fila tutto il giorno fino alle 3 di notte, magari per mangiare un cornetto caldo?). Forse più che i cordoli, serve la «tolleranza zero» cara a Rudolph Giuliani. Le regole non sono opinioni.