Commercianti e residenti divisi sui cordoli
Gli abitanti: «È la fine della sosta selvaggia». I commercianti: «Sono pericolosi»
Continuano a far discutere i nuovi cordoli posizionati a viale Eritrea per scoraggiare la sosta selvaggia e proteggere la corsia preferenziale riservata a bus e taxi. Per i residenti si tratta del «primo atto per ristabilire vivibilità in una “terra di nessuno”». Anche i commercianti si dicono contrari alla sosta selvaggia ma in merito ai nuovi divisori del traffico la posizione è netta: «Sono pericolosi e non adatti al centro città».
C’è già qualche cordolo danneggiato. Alcuni, invece, hanno perso il catarifrangente. I più scettici prevedono vita breve per i dibattutissimi divisori del traffico in viale Eritrea: «Dureranno poco...». Mentre non scemano affatto le polemiche tra favorevoli e contrari al progetto. Alcuni residenti della zona in una lettera al Corriere dicono di aver accolto «con entusiasmo» il loro posizionamento «salutandolo come il primo atto per ristabilire vivibilità in una “terra di nessuno”». E che la sosta selvaggia in viale Eritrea (come in viale Libia e nel tratto contiguo di corso Trieste) fosse diventata insostenibile è un fatto: «Abbiamo foto, inviate negli anni all’amministrazione - aggiungono i residenti - con 22 auto in doppia fila in quel tratto finale di strada, in curva, sul marciapiede». Con conseguenti macchine e bus bloccati, clacson impazziti, smog, schiamazzi. Il fronte anti sosta selvaggia trova schierati anche i commercianti di viale Eritrea che, però, sul tema cordoli sono netti: «Siamo per la difesa della corsia preferenziale e contro la sosta selvaggia commenta Cinzia Romoli, titolare dello storico bar al civico 142 di viale Eritrea - ma questi cordoli non sono sicuri e non sono adatti per il centro città, già due motorini sono caduti». Per i commercianti non si sono tenute in considerazione le reali criticità: «Se passa il camion dell’Ama, si ferma una macchina, si blocca un bus, è il caos». E i negozianti non hanno gradito la mancanza di comunicazione da parte del Municipio II: «Come piccoli e medi imprenditori forse avrebbero potuto invitarci ad un tavolo per discutere i problemi di questa che, di fatto, è una via commerciale», rilancia Cinzia Romoli. Su alcuni punti, però, residenti e commercianti concordano: aumentare e tenere libere le zone di carico/ scarico, prevedere posti per la sosta breve e tariffe agevolate al parcheggio multipiano dell’area, destinate e residenti e clienti dei negozi. Ma «la strada deve essere ripensata concludono i residenti - non va favorito lo shopping “mordi e fuggi” e serve tutela per la qualità della vita di tutti i giorni. Invitiamo i negozianti a rivedere le loro priorità e a lavorare per la riuscita del progetto». Il botta e risposta è (anche) a distanza: «Non tutti i residenti la pensano così conclude Cinzia Romoli - un cliente che ha un figlio disabile stamani mi ha detto che il pulmino dell’associazione che si occupa del figlio non sa più dove fermarsi. Se c’è un progetto complessivo per la viabilità di tutta la zona il municipio lo esponesse a un confronto aperto. E inoltre: come mai si è iniziato proprio da viale Eritrea?».
Viabilità Le auto in doppia fila restano su viale Libia e corso Trieste