Lazio a rapporto ma niente ritiro
La Lazio ieri a rapporto ma niente ritiro. Radu, Luis Alberto e forse Badelj con la Fiorentina
Simone Inzaghi ha alzato la voce ieri, ancora infuriato per la pesante sconfitta della Lazio in Europa League contro l’Eintracht (4-1). Il tecnico dovrebbe dare un’altra chance ai big domani contro la Fiorentina all’Olimpico.
Fiducia per tutti, ma ancora per quanto? La Lazio si fida ancora della Lazio, anche se la botta di Francoforte, arrivata dopo il derby, è dura da mandare giù. L’allenamento di ieri mattina nell’antistadio della Commerzbank-Arena era già in programma, con la squadra che soltanto nel pomeriggio ha fatto rientro nella Capitale. Non era scontato, invece, che i giocatori tornassero a dormire a casa. La Lazio non ha imitato la Roma post-Bologna: sebbene il presidente Lotito non abbia per nulla gradito l’atteggiamento della squadra, niente ritiro.
Appuntamento oggi a Formello per l’unico allenamento italiano prima della sfida contro la Fiorentina dell’ex Pioli, che perdendo un derby nell’aprile del 2016 spalancò le porte della prima squadra a Simone Inzaghi. Una partita, quella dell’Olimpico, cruciale non tanto per la classifica, quanto perché un ulteriore passo falso - vista la sosta - sarebbe seguito da due settimane di malumori tra le mura di Formello e dei tifosi, già infuriati per la prestazione offerta dalla squadra contro l’Eintracht e per alcune scelte dell’allenatore, su tutte quella di dare una maglia da titolare a Dusan Basta, preferito a Patric al momento di compilare la lista Uefa. Inzaghi, pubblicamente, ha puntato il dito contro l’arbitro Gözübüyük per le espulsioni dello stesso Basta e soprattutto di Correa, ma con il gruppo si è fatto sentire anche con toni forti, ribadendo che per uscire da momenti come questi serve essere squadra. Cosa che nel derby e in Europa League non è successa. Inzaghi chiederà un ulteriore sforzo ai big, che giocheranno la seconda partita in meno di 72 ore: rientreranno Strakosha in porta, Radu in difesa, Marusic a centrocampo e Luis Alberto ad appoggiare Immobile, che a Francoforte non avrebbe giocato se non ci si fosse messa la febbre di Caicedo (stesso discorso per Lulic, in campo già al 18’ per la lussazione al gomito subita da Durmisi). E, a centrocampo, dove Badelj spera di avere una chance al posto di Leiva proprio contro il suo recente passato, toccherà ancora a Milinkovic, che ha 100 milioni di motivi per tornare il giocatore che ha fatto innamorare mezza Europa.