Al Gemelli robot, tv e 3D in sala operatoria
Le tecniche di chirurgia mininvasiva per curare prima e con meno complicazioni
Si chiamano «Gerome» le nuove sale operatorie di chirurgia mininvasiva robotica, in particolare in ambito ginecologico, del Policlinico Gemelli. Se ne parlerà al centro del 27° congresso dell’European Society of gynecological endoscopy (Esge), la più importante società scientifica continentale nell’ambito della «chirurgia dolce». Martedì sono previste sessioni di live surgery condotte dai chirurghi del Dipartimento di Scienze della salute della donna e del bambino, diretto dal professor Giovanni Scambia. Nell’ultimo ventennio, grazie alla ricerca scientifica e all’introduzione di sofisticate tecnologie, come la visione in 3 D usando speciali telecamere (piccolissime) e tv con la definizione 4K, la chirurgia è stata completamente rivoluzionata - fanno notare dal Policlinico - e oggi gli approcci endoscopici (laparoscopia, chirurgia robotica e isteroscopia) rappresentano il gold standard per molte patologie. «L’obiettivo principale – spiega il professor Scambia - è quello di dimostrare la riproducibilità dell’applicazione delle moderne tecnologie in ambito ginecologico per stimolare la comunità scientifica e aumentare la quota di pazienti trattate con approcci minimamente invasivi».
In particolare saranno trattate nelle sala operatorie patologie ginecologiche benigne e maligne. Gli interventi saranno effettuati con le più moderne tecnologie che riguardano i sistemi di visione e di elettrochirurgia a disposizione delle nuove sale operatorie attive dall’11 settembre scorso. «La tecnologia video – precisa Scambia - consente di migliorare l’accuratezza degli interventi riducendone i tempi chirurgici e le complicanze e può essere usata contemporaneamente anche nella stessa procedura chirurgica».
Giovanni Scambia
«Dal 2000 ricerca e nuove tecnologie hanno rivoluzionato la chirurgia»