Corriere della Sera (Roma)

«Analisi gratis a parenti e amici»

Inchiesta sull’ospedale Grassi: truffa allo Stato, trenta indagati tra medici, infermieri e impiegati

- G. De Santis

Analisi del sangue gratis all’ospedale Grassi. E senza lo stress di mettersi in fila per la prenotazio­ne. A usufruire di questa corsia preferenzi­ale amici e parenti. Oltre a qualche raccomanda­to. Per entrare nella «categoria dei preferiti» sarebbe indispensa­bile – secondo l’inchiesta – conoscere o avere legami di sangue con uno dei 30 indagati tra medici, infermieri e impiegati, ora accusati di truffa ai danni dei servizio sanitario.

Analisi gratuite del sangue all’ospedale Grassi. E senza lo stress di mettersi in fila per la prenotazio­ne. A usufruire di questa corsia preferenzi­ale amici e parenti. Oltre a qualche raccomanda­to. Per entrare nella «categoria dei preferiti» sarebbe indispensa­bile — secondo l’inchiesta del pm Pietro Pollidori — conoscere o avere legami di sangue con uno dei trenta indagati del personale amministra­tivo e sanitario della struttura, ora accusati di truffa ai danni dei servizio sanitario nazionale.

Dalla ricostruzi­one della procura, ognuna delle singole persone finite sotto indagine – medici, infermieri, impiegati — si sarebbe introdotta all’interno del sistema informatic­o con la propria password per accedere alla sezione delle prenotazio­ni. A quel punto, secondo l’accusa, l’indagato avrebbe inserito il nome dell’amico o del parente facendolo risultare come un soggetto avente il diritto all’esenzione del pagamento del ticket sanitario. In questo modo c’è chi per esempio avrebbe evitato di pagare la visita oculistica, oppure l’elettrocar­diogramma. L’esonero sarebbe stato ottenuto pure da chi ha fatto, oltre che l’analisi del sangue, anche quella delle urine. Esami codificati dall’indagato come necessari per la salute del richiedent­e in modo da giustifica­re la dispensa.

Per avere la sicurezza di bypassare i controlli, secondo quanto risulta agli investigat­ori, la scorciatoi­a imboccata dagli indagati sarebbe stata l’aggirament­o del Cup del laboratori­o analisi, il centro unico di prenotazio­ne. Con questo trucco, amici e parenti non sarebbero dovuti passare per la cassa a saldare il ticket. L’unico adempiment­o, arrivati a quel punto, sarebbe stato recarsi al Grassi per la visita.

Ognuno dei trenta indagati — secondo i primi accertamen­ti — avrebbe aiutato tra le quindici e le venti persone. Con un danno per il servizio sanitario nazionale quantifica­bile in circa mille euro a indagato. L’indagine è ancora in evoluzione, tanto che non è escluso un aumento considerev­ole del numero delle persone destinate all’iscrizione nel registro degli indagati.

Le irregolari­tà, riscontrat­e dagli inquirenti, si concentran­o nel biennio 2017–2018. L’inchiesta ha un suo prologo. Le verifiche del pm sono partite quando è giunta in procura la segnalazio­ne di un

Il reato

L’accusa è di aver danneggiat­o il servizio sanitario per circa trentamila euro

ex marito che due anni fa ha accusato l’ex moglie, un’infermiera, di aver favorito un gruppo di persone, permettend­o appunto di non pagare il ticket. I riscontri, almeno in fase d’indagine, hanno confermato le accuse dell’uomo. E ora la donna ha ricevuto l’avviso di conclusion­e delle indagini. Tra le persone che l’infermiera avrebbe agevolato a ottenere l’esenzione c’è anche la figlia di un medico del Grassi. È proprio durante le indagini sul paramedico che sono emerse le violazioni commesse dal resto del personale ora sotto inchiesta.

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 ??  ?? In attesaQui sopra, provette per le analisi del sangue. In alto, pazienti in attesa di essere visitati davanti al pronto soccorso del Grassi
In attesaQui sopra, provette per le analisi del sangue. In alto, pazienti in attesa di essere visitati davanti al pronto soccorso del Grassi

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