Caos e doppie file Carro attrezzi, salta altro bando
Bus turistici, da oggi 350 vigili in più ai varchi
Salta il bando per la rimozione dei veicoli in sosta selvaggia. Ancora un «rinvio a data da destinarsi» per la gara in sospeso dal 2015. È sempre più incredibile - tra i vigili c’è chi dice grottesca - la storia del bando, atteso dal 2015. La Municipale resta in attesa di notizie più precise dal Comune ma, per ora, è costretta a provvedere solo nei casi d’emergenza, come ieri sul lungotevere Tor di Nona. Segnale ulteriore della tensione che si respira sulle strade della Capitale: sempre ieri, sul lungotevere Testaccio, un altro incidente con un bus turistico protagonista dopo le morti stradali di sabato e domenica. Un’emergenza a cui il Campidoglio, in attesa che il 1° gennaio 2019 entri in vigore il nuovo regolamento sui pullman, risponde intensificando i controlli ai 22 varchi e inviando oggi in strada altra 350 nuovi vigili urbani.
Ancora un «rinvio a data da destinarsi». È sempre più incredibile, tra i vigili c’è chi dice grottesca, la storia del bando per la rimozione dei veicoli in sosta selvaggia, atteso dal 2015 eppure, ogni volta, per scelta politica o cavilli burocratici, sempre sospeso e rimandato. Adesso l’impedimento sarebbe la notizia di ricorsi amministrativi: «La gara – annuncia anche sull’albo pretorio il direttore della centrale unica degli acquisti Ernesto Cunto – è rinviata a data da destinarsi a seguito della proposizione di un ricorso avverso il bando». La Municipale aspetta notizie più precise dal Comune. Intanto, l’attività procede come sempre, ovvero solo per le emergenze: ieri i vigili urbani hanno rimosso le auto che sul lungotevere Tor di Nona avevano parcheggiato nei posti dei pullman.
Dicevamo un finale incredibile, ancora una volta, perché è dal 2015 – anno in cui l’ex comandante dei vigili Raffaele Clemente decise di non convalidare l’aggiudicazione dell’appalto a due ditte accusate di violazioni fiscali – che il servizio di rimozioni auto, sebbene quello della sosta selvaggia sia un problema enorme per Roma, aspetta di essere gestito in modo efficiente. Nel 2015, per evitare il blocco totale, Clemente si affidò agli operatori dei depositi giudiziari accreditati in Prefettura, capofila la società Italsoccorso. E da allora nulla è cambiato anche se, già a inizio anno, anche l’ex capo dei vigili Diego Porta faceva notare in commissione Trasparenza tutti i limiti di un affida-
che doveva essere solo temporaneo: «Il servizio spiegava Porta ai consiglieri comunali - a oggi è molto cambiato perché il Clt (l’ex concessionario Consorzio Laziale Traffico, ndr) metteva a disposizione un certo numero di carri attrezzi e il numero di
rimozioni era più elevato; adesso è in forma ridotta e ce ne avvaliamo soprattutto per situazioni di emergenza dettate per esempio dalle forze di polizia per sgomberare le strade o per i lavori connessi ai servizi pubblici essenziali».
Ma perché questo immobilismo? La prima idea grillina, nel 2016, fu quella di «internalizzare» il servizio affidando tutto ad Atac. Una soluzione che pareva già decisa e poi invece, con la novità del concordato preventivo, si moltiplicarono i dubbi: era necessario, a quel punto, un’altermento
nativa. L’unica possibile era il mercato. Venne così pubblicata (ma siamo già nel 2018) la prima gara, sospesa e poi revocata per ragioni tecniche ed economiche sollevate dagli operatori: «Meglio frenare in questa prima fase non avanzata e chiarire ogni aspetto» motivarono dal Comune. Che a fine agosto ha pubblicato così – quarto tentativo dal 2015 – un nuovo bando: base di gara 3,6 milioni, scadenza per le offerte ieri. Ieri, giorno del rinvio a data da destinarsi.