Cordoli, che beffa: mancano i bulloni Liti in viale Libia
I nuovi (e dibattuti) cordoli a protezione della corsia preferenziale, e contro la sosta selvaggia, sono arrivati - ieri - anche a viale Libia. Dopo viale Eritrea i lavori sono iniziati e i primi «serpentoni» di gomma posizionati a terra. Ma, già dopo qualche ora, alcuni dei paletti che completano il cordolo erano saltati. Traffico in tilt, all’ora di punta, e liti tra gli automobilisti per le auto che, comunque, si fermano in doppia fila. Vita breve (sette giorni) hanno anche avuto alcuni dei cordoli posizionati su viale Eritrea: venerdì scorso gli ormai famosi paletti, alti circa trenta centimetri, sono stati tolti (e poi rimessi ieri) perché erano stati fissati al cordolo con i bulloni sbagliati.
Dopo viale Eritrea tocca a viale Libia. Sono arrivati i nuovi cordoli nell’altra strada dello shopping nel quartiere Africano. Lavori al via, ieri, primi serpentoni di gomma posizionati e primi paletti già saltati. Sì, a terra nel giro di qualche ora. Con annesse vecchie e nuove polemiche. Anche via social, dove c’è chi commenta: «Ma sono messi male - si legge su Twitter - o sono di materiale scadente visto che sono già tutti rotti?». I cordoli sono in gomma, i paletti pure. E anche a viale Eritrea, nello specifico nel tratto finale della strada che sfocia su piazza Annibaliano, hanno dato qualche problema. Venerdì scorso sono stati tolti - e rimontati dopo tre giorni perché, pare, i paletti erano stati fissati con i bulloni sbagliati.
Mentre si fa la conta dei «tasselli» rotti, divelti, a terra, senza catarifrangenti, danneggiati, sbeccati - che, al netto delle polemiche, restano sull’asfalto rendendo la circolazione ancora più pericolosa - nel tardo pomeriggio di ieri, a viale Eritrea e viale Libia, il traffico sembrava raddoppiato con il colpo d’occhio delle
auto che procedevano praticamente a passo d’uomo.
Le preferenziali rimaste, al momento, «libere» vengono prese d’assalto. Per evitare i paletti, i furgoni che consegnano le merci ai negozianti si fermano o sui marciapiedi o, diciamo così, si appoggiano in doppia fila dove la strada si allarga leggermente o, più spesso, a ridosso dei semafori e delle traverse. Come se, qui, la sosta selvaggia fosse quasi atto dovuto. Così, mentre gli operai della ditta incaricata dal Campidoglio erano al lavoro, ci è scappata una lite piuttosto animata tra due automobilisti: il primo infuriato perché non riusciva a passare a causa del secondo mezzo in doppia fila.
Non va meglio sul fronte motorini. Costretti a rimanere in fila per mancanza di spazio, alcuni centauri superano il cordolo cercando di dribblare le auto in fila. «Con gli autobus e i taxi che sopraggiungono a velocità sentendosi più protetti, aspettiamo il primo incidente serio», commentava l’altro giorno Cinzia Romoli, titolare del noto bar a viale Eritrea. Con o senza cordoli, nel quartiere Africano ma anche nel centro storico, a Trastevere e a Prati, le preferenziali restano ostaggio delle auto che le percorrono senza autorizzazione, dei camion, dei suv e delle moto in assenza di telecamere e di pattuglie di vigili a controllare.
Viale Libia
I serpentoni di gomma delle barriere sulle corsie preferenziali sono subito saltati (tra le polemiche)