Kluivert: non sarò un flop, ma vorrei giocare di più
Kluivert, candidato al Pallone d’oro Under 21: vorrei giocare di più
«È facile passare da talento a flop, ma io ho ben chiaro quale deve essere il mio percorso». In questi giorni è impegnato con l’Under 21 olandese, alle prese con la qualificazione ai prossimi campionati europei, Justin Kluivert. Una retrocessione, visto che nelle precedenti convocazioni aveva fatto parte della nazionale maggiore, che l’attaccante giallorosso sta metabolizzando («È un po’ un problema, ma anche giocare con l’Under è bello»).
A bilanciare la delusione, negli ultimi giorni sono arrivate due buone notizie: con il gol realizzato al Viktoria Plzen è il romanista più giovane ad aver segnato in Champions League, e due giorni fa è stato inserito tra i dieci candidati al Kopa Trophy, il Pallone d’oro dedicato agli Under 21. Un riconoscimento meritato per uno dei talenti più importanti in Europa, che il d.s. Monchi la scorsa estate è riuscito a strappare ad alcuni top team, soprattutto inglesi.
Dopo l’esordio scintillante a Torino il 19 agosto, con l’assist per il gol vittoria di Dzeko, il suo rendimento è stato abbastanza altalenante. Di Francesco lo sta centellinando, consapevole che il rischio di bruciare calciatori così giovani è elevato, così come le aspettative dei tifosi romanisti. Kluivert non ha paura che questo utilizzo ad intermittenza possa nuocere alla sua maturazione. «Sto crescendo tanto - le sue parole a Fox Sports - non posso lamentarmi. C’è chi dice che non ce la farò ad emergere, ma io ho fiducia in me stesso e sono pronto a dimostrare tutto. L’importante è non finire più in tribuna, devo assicurarmi che non succeda più. Spero che il mio momento arrivi presto, per questo mi alleno duramente». Il tecnico romanista lo ha utilizzato spesso a partita in corso. «Onestamente preferisco giocare dall’inizio e magari partite intere, ma con il Viktoria Plzen ho fatto bene e non vedo l’ora di farlo più spesso».
La dedica a Nouri, suo ex compagno all’Ajax rimasto in coma per oltre un anno a causa di un’aritmia cardiaca durante un amichevole col Werder Brema, ha colpito i tifosi della Roma. «Era da tempo che volevo farlo, sono molto legato a lui, mi è venuta la pelle d’oca quando tutto lo stadio ha applaudito».
Altri applausi conta di riceverli alla ripresa del campionato, magari giocando titolare contro la Spal. Ieri Di Francesco, senza gli undici nazionali, ha guidato una doppia seduta: hanno lavorato ancora a parte Kolarov, De Rossi e Pastore.