«Regione, fondi a chi innova»
L’assessore Manzella: «Assegnati tre milioni a oltre 60 progetti»
Sono oltre 300 le richieste di finanziamento arrivate in Regione per il bando PreSeed, che mette a disposizione di start up e spin off universitari 4 milioni. Manzella: «Trasformiamo le idee innovative in opportunità».
Cerotti per la pelle che segnalano quando interrompere l’esposizione al sole, sistemi innovativi che utilizzano sensori e big data per consentire il monitoraggio in tempo reale dei ponti con l’obiettivo di migliorarne la manutenzione e facilitare la tempestività degli interventi in caso di emergenze. E ancora: soluzioni in grado di confezionare abiti su misura attraverso una webcam. Questi sono solo alcuni degli oltre sessanta progetti innovativi selezionati dalla Regione Lazio nell’ambito di PreSeed, il bando pubblico che mette a disposizione di start up e spin off universitari del territorio un plafond di circa quattro milioni di euro complessivi per sviluppare prodotti e servizi ad alto contenuto d’innovazione.
Attraverso il bando, partito a inizio 2017 e prorogato fino al 31 dicembre di quest’anno, ad oggi sono stati assegnati al mondo della ricerca e al tessuto produttivo locale quasi 3 milioni di euro.
Oltre trecento le domande di finanziamento arrivate sulla scrivania dell’assessore regionale allo Sviluppo economico Gian Paolo Manzella, di cui centoquarantacinque in fase di valutazione. «Visti i numeri, penso che arriveremo presto a esaurire i 4 milioni di euro stanziati e non escludo la possibilità d’investire nuove risorse», spiega Manzella.
I fondi rientrano nell’ambito della programmazione regionale ed europea 2014-20. Tra le realtà che hanno chiesto accesso ai finanziamenti non solo start up ma anche tanti spin off nati in seno agli atenei laziali.
«Rappresentano circa un terzo dei soggetti che si sono candidati», aggiunge l’assessore allo Sviluppo economico. Un dato incoraggiante, secondo Manzella, che ben testimonia il dinamismo dei centri di ricerca della Regione.
Ai progetti innovativi presentati dai ricercatori, nell’ambito del bando, attualmente possono essere concessi fino a centomila euro di risorse, mentre per le soluzioni progettate dalle start up l’importo massimo di finanziamento ammonta a quarantamila euro. «Con questo bando intendiamo aiutare le università e le start up a sviluppare e commercializzare i propri progetti, trasformando le idee in opportunità economiche concrete», spiega Manzella.
A guidare la «classifica» degli atenei «più reattivi» l’università La Sapienza, con ben undici spin off candidati. Seguono Tor Vergata e Roma Tre, rispettivamente con sei e due progetti finanziati. Ancor più consistente, poi, il numero di start up della regione che hanno fatto domanda per ricevere i contributi, oltre una quarantina, con un aumento di partecipazione registrato soprattutto negli ultimi mesi.
Non un’iniziativa isolata quella del bando PreSeed. Gli interventi, tuttavia, non si limitano al sostegno delle imprese innovative.
Altra sfida per la Regione sarà quella di favorire la trasformazione digitale delle piccole medie imprese tradizionali.
«Con questo spirito è nato il programma Digital Impresa Lazio, che sarà presto attivato - annuncia Manzella -. Il nostro obiettivo è creare un Sistema Innovazione regionale che coinvolga e sostenga tutte le realtà produttive».