Milinkovic in panca Mourinho, rabbia per il viaggio a vuoto
È andato fino a Podgorica per vedere Milinkovic-Savic, invece si è dovuto accontentare del viola Milenkovic (e di Marusic, ma il difensore destro della Lazio non era proprio al centro dei suoi pensieri). Raccontano che Mourinho abbia avuto un gesto di stizza quando gli hanno consegnato le formazioni di Montenegro-Serbia e si è accorto che Sergej era in panchina: cosa sono venuto a fare fino a qui? Poi il manager del Manchester United si è seduto accanto a Mijatovic (ex attaccante anche della Fiorentina, ex dirigente del Real Madrid, oggi consigliere speciale di Modric al quale suggeriva di andare all’Inter) e ha assistito al successo dei serbi per 2-0.
Milinkovic-Savic è entrato in campo a undici minuti dalla fine, in tempo per festeggiare il raddoppio di Mitrovic. Ma l’esclusione dai titolari nella sua nazionale, che ha sostituito il c.t. prima del Mondiale soprattutto perché lasciava a casa il laziale, è il segnale che anche in patria si sono accorti del suo pessimo stato di forma.
Del resto, se si esclude la partita con il Genoa, il centrocampista ha spesso deluso, denotando una condizione precaria forse più dal punto di vista psicologico che atletico.
Domani la Serbia sarà di nuovo in campo con la Romania, in una partita che è quasi uno spareggio per la promozione nella serie B della Nations League, e sarà interessante capire se Sergej giocherà dall’inizio. Al termine della gara con il Montenegro ha confidato: «Mi ha fatto piacere che Mourinho sia venuto a vedere la nostra partita, è un allenatore di grande spessore. Anche se è bene chiarire due aspetti: il primo è che potrebbe essere arrivato fino a qui per qualcun altro, il secondo è che io sono della Lazio».
La Lazio è sempre nei pensieri di Milinkovic-Savic, soprattutto dopo quel ricco contratto che ha appena firmato con la società e che finora non ha onorato in modo adeguato. La società è stupita e anche delusa, i tifosi sono sulla stessa linea del club tanto che hanno manifestato il loro disappunto attraverso uno striscione polemico nei confronti di Sergej e di Luis Alberto. La nazionale, per ora, non è servita a dare fiducia al serbo. Ma c’è ancora la partita con la Romania.