Il Tar: via i pullman dal centro storico
Respinto il ricorso di 48 aziende private. Raggi: dal 2019 nuove regole, strade più sicure
Il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione del regolamento del Campidoglio sui bus turistici - che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019 presentata da 48 tra società di trasporto su pullman e associazioni. «Prevalga l’interesse generale», scrivono i giudici nel dispositivo di rigetto con riferimento sia alla questione inquinamento sia, dopo i recenti incidenti mortali, al tema della sicurezza stradale. La decisione del Tar segna un punto a favore del Campido- glio: significa che il regolamento va avanti con l’obietti- vo di essere applicato dal prossimo anno «come una la- ma», aveva detto la sindaca. Che ribadisce: «Da gennaio via alla nostra rivoluzione».
«Prevalga l’interesse generale». Con questa motivazione il Tar del Lazio ha respinto la richiesta di sospensione del regolamento del Campidoglio sui bus turistici, che entrerà in vigore il 1° gennaio 2019. A tentate l’impugnazione della delibera 55 del 2018 chiedendone prima la sospensiva e poi l’annullamento erano state le 48 tra società di trasporto su pullman e associazioni che adesso puntano il ricorso al Consiglio di Stato. I giudici che hanno bocciato la prima istanza dovranno ora entrare nel merito del regolamento approvato lo scorso maggio dall’Aula e deciderne la legittimità, forse a gennaio 2019. E a quel punto il regolamento potrebbe essere già in vigore.
Le motivazioni di ieri, in ogni caso, segnano senza dubbio un punto a favore della giunta Raggi, con il regolamento che va avanti per essere applicato «come una lama», aveva detto la sindaca. E per il piano traffico globale che - tra stop confermato ai bus turistici, svolta ciclabile ancora da imboccare e, soprattutto, un trasporto pubblico da riportare all’efficienza - «ci aiuterà a ridurre l’impatto dell’overtourism sulla nostra città», ha spiegato ieri l’assessora alla Mobilità, Linda Meleo. Il riferimento è ai livelli di inquinamento legati allo sciame dei pullman in giro o in stallo nelle vie della Capitale. Ma soprattutto agli standard di sicurezza stradale, tema a cui le statistiche danno dimensione di vera piaga cittadina: 43 morti da gennaio, tre solo la scorsa settimana di cui uno, l’ex viceprefetto Giorgio De Francesco, investito da un bus turistico su via Cavour. A fine luglio episodio simile in corso Vittorio Emanuele, quando la 22enne Caterina Pangrazi perse la vita investita da un pullman mentre attraversava la strada. Segnali ripetuti che hanno indotto il Campidoglio a lanciare appelli alla «responsabilità di pedoni e autisti», un modo per ammettere la difficoltà di sorvegliare capillarmente le strade delle zone centrali. E anche a rinforzare il presidio dei 22 varchi cittadini - quelli più usati dai bus, ma ne esistono altri 50 attraverso l’invio di 350 vigili con l’obiettivo di scremare il traffico dagli abusivi facendo rispettare la soglia di 13 mila ingressi all’anno. Ad una settimana dalla stretta, i bus stoppati dai check-point della Municipale sono però quelli di sempre. E comunque non è detto che chi ha le carte in regola poi non causi incidenti.
Su ambiente e sicurezza il Tar scrive esplicitamente che deve prevalere «l’interesse generale ad una riduzione dell’inquinamento e ad un’ordinata gestione del traffico», il che suona come una sorta di bollino di conformità. «Il Tar ci ha dato ragione - commenta Raggi -. Da gennaio parte la nostra rivoluzione: strade più sicure e città più vivibile».
Le motivazioni
I giudici hanno sottolineato: «Prevale l’interesse generale»
Norme in arrivo
Il regolamento del Comune entrerà in vigore il prossimo anno