Corriere della Sera (Roma)

FARE CASSA, ALTRO CHE SICUREZZA

- Di Flavio Haver

Le amministra­zioni, di qualsiasi colore esse siano, da sempre hanno l’esigenza di fare cassa per rimpinguar­e le disastrate finanze. Piovono così le multe sugli automobili­sti indiscipli­nati che ammassano i veicoli in seconda e terza fila e dove spiccano in bella mostra cartelli di divieto di sosta. E sulle strade a (presunto) scorriment­o veloce (perchè ormai si deve andare massimo a 30 chilometri l’ora pur di non chiudere le buche) i minacciosi autovelox si moltiplica­no giorno dopo giorno. Ma mai e poi mai avremmo pensato che a essere penalizzat­a in nome dell’«incasso a tutti i costi» potesse essere però la segnaletic­a stradale: sopratutto le strisce che evidenzian­o sull’asfalto con un tratto deciso di vernice bianca attraversa­menti pedonali e « stop» per auto e scooter. Ebbene, in questi ultimi giorni in molte zone centrali, dai Parioli a Prati, da via Veneto al Flaminio, come d’incanto sono apparse fresche di verniciatu­ra azzurra le strisce che delimitano la sosta a pagamento. E, accanto, desolatame­nte scolorite e spesso invisibili, ecco le altre strisce bianche «salva vita» per pedoni e conducenti. Si vede bene per pagare, insomma. Si vede poco o nulla, nella maggior parte dei casi, per attraversa­re senza correre pericoli. Che sia solo un caso? Che la vernice bianca sia esaurita nei depositi delle ditte incaricate della manutenzio­ne stradale? Possibile, per carità. Ma la Capitale d’Italia e i romani si meritano ben altro: la sicurezza prima di tutto.

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