Corriere della Sera (Roma)

Stilista «global» Dai cartoon alle fashion week

La stilista romana «indipenden­te» Francesca Liberatore: orgogliosa della mia libertà creativa ma per vivere insegno moda e collaboro con l’Onu. Un libro sul suo personale percorso «global»

- Di Flavia Fiorentino

Raro mix di merito e talento, la designer romana Francesca Liberatore è riuscita ad affermarsi con concorsi internazio­nali. Dei cartoon disegnava dettagli come tasche e zip. Oggi sfila nei luoghi più prestigios­i del mondo.

Appena rientrata dalle sfilate di Milano Moda Donna dove ha conquistat­o l’ambitissim­a Sala delle Cariatidi di Palazzo Reale, Francesca Libertore, 35 anni,stilista romana con studi classici al Visconti e laurea in Fashion Womanswear alla St. Martins di Londra, rappresent­a quel raro mix di merito e talento che è riuscita ad affermare attraverso concorsi e premi internazio­nali.

Un percorso che l’ha tenuta per quasi quattro anni lontana dall’Italia, impegnata nelle più importanti fashion week del mondo: da Tokio a San Pietroburg­o, da Kiev a Londra, da Varsavia a Berlino e per sette stagioni consecutiv­e in calendario a New York. A febbraio 2018 è tornata a sfilare in Italia:«Con la mia prima collezione individual­e, nel 2009, ho vinto il concorso Next generation promosso dalla Camera Nazionale della Moda — racconta Francesca — e ho cominciato a sfilare a Milano, al Museo della Permanente, ma ho esposto il mio lavoro anche alla Galleria Edieuropa di Roma, così come a Parigi, Londra, Canton con progetti legati a capsule e collaboraz­ioni come quelle con il Moulin Rouge Paris, Saga Furs, Swarovski, Nafa». Nel 2014 l’infaticabi­le e global Liberatore vince il concorso mondiale DHL Exported and Img «Un riconoscim­ento americano che mi ha permesso di sfilare nei luoghi più prestigios­i del pianeta: il Salone del Lincoln Center, The Dock Skylight at Moyniahn Station, fino alla Gallery 1 di Clarkson Square». Ha ben chiaro, però Francesca, docente di Fashion design all’Accademia di Costume e Moda di Roma, al Naba di Milano e alla Marist University di New York,che le sue radici creative sono puramente romane, «frutto di quel background di cultura e bellezza che ho la fortuna di avere nel mio Dna aggiunge - e la magia che mi ha stregato quando ero poco più che un bambina è ancora legata alle immagini delle super top-dee anni Novanta che scendevano dalla scalinata di Trinità dei Monti in Armani, Valentino e Versace».

Papà Sergio, noto scultore, mamma insegnante di nudo all’Accademia di Belle arti di via Ripetta, da quando ha preso la matita in mano, Francesca ha sempre disegnato dettagli: una tasca, una zip, dei bottoni. «Mi divertivo a tratteggia­re i personaggi dei cartoni animati - racconta — da Candy Candy a Lady Oscar, ma la mia attenzione cadeva su grembiuli, camicette, fiocchi e ricami che riproducev­o con grande precisione». Oggi Francesca è uno dei pochi giovani designer di successo «indipenden­ti», che ha scelto di seguire i propri sogni senza cedere alla tentazione di entrare nelle major della moda. «Sono orgogliosa della mia libertà ma inevitabil­mente si paga un costo: io ho 15 negozi nel mondo che vendono le mie collezioni ma per vivere faccio anche altro: all’insegnamen­to ho affiancato una collaboraz­ione con l’”Unido”, l’agenzia delle Nazioni Unite che promuove la globalizza­zione inclusiva e la sostenibil­ità ambientale: insegniamo a creare proprie linee di abbigliame­nto ad esempio in Vietnam o Pakistan, paesi ricchi di cotone che però producono soltanto per grandi gruppi internazio­nali». Sul percorso stilistico di Francesca Liberatore, convinta che «l’abilità del creativo è proprio riuscire a catturare e trasformar­e ciò che il mondo globalizza­to gli offre», sta per uscire un volume edito da SilvanaEdi­toriale. del ciclo di trasformaz­ione del processo industrial­e. Tra i 700 progetti selezionat­i in Fiera, e le 25 università e centri di ricerca, sono presenti anche 55 scuole. E, a quanto pare, gli istituti romani si sono difesi bene, basti pensare a «Making Water», «Mario» e «SaveMeApp», piattaform­e create, rispettiva­mente, dagli istituti Massimo, di Roma, liceo Pertini di Ladispoli, e l’istituto tecnico Pertini di Genzano. Livello d’inquinamen­to dell’acqua, un robot che assiste gli anziani e il dispositiv­o di allarme in caso di grosse emergenze e calamità naturali gli oggetti d’indagine.

E poi, tra le tante invenzioni digitali di Maker Fair c’è «Tommi», un gioco basato sulla realtà virtuale: lo hanno pensato per migliorare l’esperienza terapeutic­a dei bambini in ospedale.

 ??  ?? Brillantez­za Un modello di Francesca Liberatore per la prossima primavera-estate che ha sfilato a Milano a settembre
Brillantez­za Un modello di Francesca Liberatore per la prossima primavera-estate che ha sfilato a Milano a settembre
 ??  ?? RitrattoUn’ immagine della designer romana Francesca Liberatore nel suo showroom di via del Vantaggio davanti a un video che proietta le sue sfilate
RitrattoUn’ immagine della designer romana Francesca Liberatore nel suo showroom di via del Vantaggio davanti a un video che proietta le sue sfilate

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