Corriere della Sera (Roma)

«La Balduina ora è una grande discarica»

La protesta contro l’Ama di cittadini e commercian­ti in una tra le zone più rinomate della città Sonia, residente dal ‘67: «Questo quartiere era incantevol­e, adesso peggiora di giorno in giorno»

- RM Claudio Rinaldi

Sui cellulari le foto dei cassonetti pieni. Per strada il disagio di camminare stando attenti a non pestare i rifiuti. I cittadini della Balduina vivono un momento difficile. La sede di zona dell’Ama di via Filippo Nicolai è chiusa da un anno e mezzo e il quartiere a Nord-Ovest di Roma, come sostengono in coro residenti e commercian­ti, sembra essere diventato una «discarica».

Sonia Scopel è nata nel ’67 e non si è mai spostata da qui. Mentre guarda le buste di spazzatura lasciate accanto ai bidoni, ricorda i momenti in cui da bambina passeggiav­a per le stesse vie: «Non ho mai visto così tanto degrado. Un tempo questo era un posto incantevol­e, adesso la situazione peggiora di giorno in giorno».

Tutti ce l’hanno con l’Ama, la municipali­zzata dei rifiuti è considerat­a il principale responsabi­le. Lara Petrugno, da 15 anni proprietar­ia del bar Jole, critica la raccolta differenzi­ata: «È iniziata sei mesi fa, ma non è mai decollata», spiega mostrando i bidoni che ha sistemato fuori dal suo locale. «La raccolta dell’umido avviene ogni 15 giorni. Così non si può andare avanti». La differenzi­ata non è l’unica lamentela, però, che Petrugno ha personalme­nte rivolto agli uffici dell’Ama. «Pago una bolletta di quasi tremila euro all’anno. Ho chiesto loro di rateizzarl­a - spiega -. Pretendo però che mi svuotino almeno il bidone davanti al bar».

Le colpe, però, non sono solo dell’amministra­zione, almeno secondo Alessia Pandolfo, proprietar­ia di un negozio di articoli per bambini: «Le carte e le bottiglie per terra dimostrano che spesso i primi a non curare la propria zona sono gli stessi residenti. Se per strada poi si trovano le feci dei cani - commenta - la responsabi­lità non può essere certo dell’Ama».

Per protestare contro il degrado della Balduina, si è mossa anche Fratelli d’Italia che ha organizzat­o un banchetto per la raccolta delle firme. Obiettivo: promuovere un ricorso collettivo per chiedere la riduzione della Tari e della Tasi, e invocare l’immediata riapertura della sede dell’Ama di via Filippo Nicolai. Uno dei motivi dell’attuale degrado è, secondo Federico Guidi, consiglier­e comunale di Fdi, il cambio del metodo di raccolta: «Adesso il camion che svuota il cassonetto non ha più il compito di raccoglier­e anche i rifiuti lasciati per terra - spiega -. Il risultato è che spesso capita di trovare il bidone vuoto, ma tutto attorno è ancora pieno di immondi-

❞ Lara La raccolta dell’umido viene fatta ogni quindici giorni, così non si può andare avanti

zia».

Così quando l’Ama non ripulisce la zona, i commercian­ti si affidano a un ragazzo, venuto dal Sudan, che con scopa e paletta si occupa della pulizia dei giardinett­i. «Per fortuna che c’è lui - racconta Alejandro Aque, responsabi­le dell’unico supermerca­to di piazza della Balduina -. Gli offriamo la colazione e gli diamo un po’ di soldi per il lavoro che fa. Anche perché qui, se non ci rimbocchia­mo le maniche da soli, rischiamo di soccombere davanti a tanta immondizia e a tanto degrado».

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