Maker Faire mostra il futuro tra acqua pura, colture green e un robot per gli anziani
Il futuro dell’innovazione? Nella vita quotidiana. A Roma, così come in qualsiasi altra città. Basta girare, in questi tre giorni, a «Maker Faire», la fiera dove «prende forma la rivoluzione digitale e si anticipa il futuro» per accorgersi che c’è soprattutto una fame di cose che servono: dalla sanità all’agricoltura, fino alla mobilità.
In questa sesta edizione, che si conclude oggi in Fiera, promossa dalla Camera di commercio di Roma e organizzata da Innova Camera, spiccano le invenzioni che ti aspetti. Nel senso che le vorresti. Come quella di Giorgia Pontetti, la quale, pur avendo un background orientato molto in alto, tra stelle e pianeti (è un fisico, oltre che una ingegnere astronautico), è rimasta con i piedi per terra. La sua passione per l’agricoltura l’ha portata a progettare, «Chef»: vertical farm idroponica innovativa, compatta, sterile, completamente computerizzata, per coltivazioni sane e pulite a chilometro zero. In sintesi? All’apparenza è un container come tanti altri, ma nel suo cervellone ha un sistema computerizzato che va dalla semina al raccolto, ottimizzando al massimo le risorse. Se sarà stata influenzata dal film «The Martian» o dalla novità spaziale presente quest’anno in fiera, tra i sette padiglioni a tema (tra i quali, uno è dedicato completamente all’Economia circolare) disposti su 100 mila metri quadri di esposizione, non è dato saperlo. Di sicuro, lascia a bocca aperta e fa ben sperare per il futuro della coltivazione green.
Ah, giusto: la novità alla quale accennavamo prima, è l’area dedicata allo Spazio. Grazie alla collaborazione tra British Interplanetary e la scuola di Ingegneria aerospaziale dell’università «La Sapienza» di Roma, sono esposti alcuni dei pezzi più importanti della «Missione Apollo», prossima a festeggiare, il prossimo anno, il suo primo mezzo secolo. Dal mitico computer Apollo Guidance al razzo Saturno V in scala 1 a 10, passando, a casa nostra, per i satelliti di successo e importantissimi per la ricerca astronautica, realizzati dagli studenti della scuola di Ingegneria della Sapienza.
Dei 100 mila metri quadri dedicati al futuro, 500 metri sono occupati dal progetto Eni, realizzato con lo studio Carlo Ratti associati: un ristorante per clienti virtuosi all’interno
Eni
Il progetto di un ristorante virtuoso