Corriere della Sera (Roma)

Alexander Platz, riapre il club del jazz d’autore

Giovedì il Roberto Gatto Quartet dà il via a una nuova stagione del club in Prati

- di Natalia Distefano

Era il 1984 quando Giampiero Rubei spalancava le porte della sua cavea del jazz, l’Alexander Platz (come si chiama oggi, all’inizio il nome era unito), un club che in quasi 35 anni ha visto esibirsi sia i giganti che gli astri nascenti di un genere centenario insensibil­e all’ansia da classifica e ai ritmi modaioli dell’industria discografi­ca.

Che il jazz, anche a Roma, gode di buona salute lo dimostra il nuovo calendario dello storico locale di Prati - premiato con il Downbeat e il Django d’Or, considerat­o uno dei 100 migliori jazz club al mondo – che giovedì, dopo una stagione d’inattività, riapre i battenti sotto la guida di Eugenio Rubei, figlio del fondatore, che commenta: «L’obiettivo è continuare il lavoro di mio padre e offrire alla città un luogo di reale aggregazio­ne per il mondo del jazz, che accompagni le nuove generazion­i e possa ancora essere uno spazio per musicisti di ogni età e provenienz­a».

A inaugurare la stagione sarà una tre giorni di musica che prende il via con il concerto del Roberto Gatto Quartet, formazione che vede il batterista romano accompagna­to da Alessandro Presti alla tromba, Domenico Sanna al piano e Matteo Bortone al basso. Poi (venerdì) tocca a un trio d’eccezione: Doctor 3, che unisce il pianoforte di Danilo Rea, il basso di Enzo Pietropaol­i e la batteria di Fabrizio Sferra. Sabato invece è la volta dei primi ospiti internazio­nali con il Chihiro Yamanaka Trio e il suo omaggio ad Oscar Peterson firmato dalla pianista giapponese (tra le più applaudite della scena contempora­nea, dotata di tecnica impeccabil­e e capace di una giostra di soluzioni musicali sorprenden­ti) insieme a Charles Burchell (batteria) e Luca Bulgarelli (piano).

Da domenica s’inizia con le rassegne. La prima è «Voice Anatomy», dedicata alle voci note e più giovani del panorama nazionale ed internazio­nale, che inaugura con Joy Garrison e il suo repertorio in viaggio dal jazz al gospel, dal soul al funk, fino al blues. Figlia d’arte, ha cominciato a cantare con il padre Jimmy Garrison (contrabbas­sista del leggendari­o quartetto di John Coltrane), all’Alexander Platz è di casa. Qui si è esibita regolarmen­te con diversi suoi progetti e domenica torna con Claudio Colasazza al piano e Francesco Puglisi al basso.

Tra le novità, infine, una rassegna rivolta ai cantautori italiani, in partenza il 26 ottobre con Nicoletta Castracane. Mentre nella carrellata di ospiti ancora in via di definizion­e già si scorrono i nomi di Mauro Salvatore, Enzo Scoppa, Silvia Manco e Alessandro Haber in versione crooner sui testi di Bukowski.

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OspiteLa pianista giapponese Chihiro Yamanaka

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