Smog nella metro, indagine Atac
Affidati all’Università Tor Vergata nuovi test sulle polveri sottili dopo l’inchiesta del Corriere
Atac affida all’Università Tor Vergata i controlli sulle polveri sottili nella metropolitana. Dopo l’inchiesta del Corriere della Sera, elaborata sui dati raccolti da AriAmbiente, che mostrava livelli di Pm10 in alcuni casi cinque volte superiori ai limiti massimi consentiti, l’azienda dei trasporti corre ai ripari e decide di approfondire la situazione sebbene avesse detto fino a oggi di provvedere ai controlli delle Pm10 attraverso i report di una ditta privata specializzata. «Le misurazioni durano circa sei ore l’una - precisa l’Atac - e riguarderanno box di stazione, banchina, tronchino, ambiente esterno e cabina del macchinista di entrambe le linee». Le indagini a bordo dei treni verranno ripetute per tre volte consecutive.
Atac «ingaggia» Tor Vergata per i controlli sulle polveri sottili nella metro. «Le misurazioni durano circa sei ore l’una e riguarderanno box di stazione, banchina, tronchino, ambiente esterno e cabina del macchinista di entrambe le linee. In particolare le indagini a bordo dei treni verranno ripetute per tre volte consecutive e per intero turno di lavoro», recita l’informativa con cui l’azienda annuncia l’indagine al personale.
Delle campionature si occupa l’ateneo, cioè un soggetto terzo. Segnale che Atac che ha sempre sostenuto di provvedere ai controlli delle Pm10 attraverso i report di una ditta privata specializzata - ha deciso di approfondire dopo l’inchiesta del Corriere elaborata sui dati raccolti da AriAmbiente: media di 180 microgrammi per metrocubo a bordo dei vecchi convogli della metro B che viaggiano con i finestrini spalancati a causa dei guasti ai condizionatori e picco di 243 microgrammi sotto la stazione Tiburtina, ovvero limiti ampiamente sforati rispetto alla soglia di 50 microgrammi fissata dalla legge. Livelli talvolta quintuplicati, quindi. Sul caso, infatti, indagano già anche la magistratura - con il procuratore aggiunto Nunzia D’Elia - e le Asl 1 e 2.
«Le verifiche sui treni verranno ripetute per 3 giorni consecutivi, su un treno MA300 e un MB in servizio tra Laurentina e Rebibbia: sarà pertanto necessaria la presenza del tecnico in cabina di guida insieme al macchinista», spiega la nota prima di avvisare il personale di stazione della presenza di tecnici de La Sapienza. «Le misurazioni in banchina saranno effettuate posizionando lo strumento all’interno di un’area appositamente delimitata al termine della banchina, senza intralciare il servizio e l’utenza, e pertanto non presidiando fisicamente lo strumento. Nel tronchino, all’esterno e nel box di stazione invece sarà presente un addetto o un tecnico esterno a presidio della strumentazione stessa».
L’università ha iniziato le
campionature il 3 ottobre a Termini, dove la qualità dell’aria è stata analizzata sulle banchine A e B, sul tronchino A e nell’ambiente esterno. Il giorno successivo, invece, sono state prese in esame le banchine di Flaminio e Spagna. E tra martedì e mercoledì scorsi è iniziata la seconda fase di rilievi: per due giorni, nelle cabine macchinista di entrambe le linee e sulla banchina Circo Massimo, oltre che in ambiente esterno. Poi anche sulla banchina di Tiburtina. Giovedì scorso i tecnici di Tor Vergata sono andati a prelevare campioni di aria sulla banchina di Quintiliani e al tronchino di Rebibbia, oltre che nelle gallerie. Adesso non resta che trarre le conclusioni della ricerca che andrà ad incrociare i dati raccolti da Asl e procura. Solo dopo si valuterà l’effetto-polveri sottili e, nel caso, si appureranno le eventuali responsabilità.
Esami
Per tre giorni ripetuti sui convogli Laurentina -Rebibbia
Test Iniziati il 3 ottobre anche nelle stazioni