Ottobrate romane, che fare
Dove andare, cosa mangiare: guida alla ri-scoperta del territorio capitolino Camminate nei parchi, itinerari a piedi o in bicicletta e visite archeologiche
Il passaparola, ormai, è via social. Ma gli ingredienti per la classica gita da «ottobrata romana» sono sempre gli stessi: un bel posto da visitare, una compagnia divertente e, ovviamente, qualcosa di buono da mangiare per l’immancabile pic-nic. Se il tempo è clemente, resta solo un nodo da sciogliere: dove si va? Perché il difficile, a Roma, è questo.
Tra le decine di meraviglie offerte dalla Capitale: parchi, monumenti e ricchezze a volte sconosciute ai più. Ecco che negli ultimi anni, con la complicità anche dell’effetto moltiplicatore del Web, sono cresciute le associazioni che offrono itinerari a piedi o in bici alla ri-scoperta del territorio capitolino.
Quanto a «ottobrate 2.0», e in vista degli ultimi giorni di gran sole, ci si può rivolgere alle proposte dell’associazione culturale Città Nascosta Milano, specializzata in tour su tutta Italia, che ha anche contribuito alla mini guida creata da Uber Eats – il servizio delivery disponibile tramite la nota app californiana sbarcata nella Capitale lo scorso luglio – dove sono stati selezionati 10 tra i posti più magici da visitare nella Capitale con la possibilità di farsi recapitare in loco (seguendo i passaggi indicati appunto sulla app dedicata) anche il cibo per il pranzo all’aperto. Alcune delle mete scelte: dal Parco Savello (dove sulle rovine di una roccaforte medievale è sorto uno dei giardini romani più suggestivi, il
Giardino degli Aranci) al parco Giordani Sangalli, cuore di Tor Pignattara, dove un comitato di cittadini ha dato vita a una azione encomiabile di recupero dei giardini restituendolo alla collettività dopo anni di abbandono (qui un tempo c’erano le baracche immortalate in Ragazzi di vita di Pasolini). Per il menù, scegliete voi.
Particolari e ben organizzati, assicura chi ha partecipato, sono anche gli intinerai firmati da Campareconipiedi Asd che, quest’anno, ha arricchito l’Estate Romana con i «librotrekking», un ciclo di camminate nei parchi romani più famosi in compagnia di altrettanto en plein air