Terrore in banca Assalto al caveau di cinque banditi
Centocelle, spari tra la gente contro il dipendente di una società
Terrore in banca, ieri pomeriggio, al Portuense. Cinque banditi hanno assaltato il caveau della sede della Banca Popolare di Novara dopo aver praticato un buco nella parete di un attiguo garage. Ma il colpo non è riuscito: si è sentito male il direttore e i rapinatori sono scappati abbandonando il bottino.
Un colpo studiato nei minimi dettagli, seguito però da una fuga precipitosa. Con i banditi costretti ad abbandonare in fretta e furia il contenuto di tre cassette di sicurezza che si erano fatti aprire poco prima dal direttore della Banca popolare di Novara in piazza Augusto Lorenzini, al Portuense. Un assalto fallito, che ricalca però per modalità altre rapine a mano armata in istituti di credito della Capitale, messi a segno in quei casi con la tecnica del buco. Metodo utilizzato dalle paranze romane più vecchie ed esperte, ed è proprio anche su questo aspetto che si stanno ora concentrando le indagini della polizia per individuare i cinque rapinatori, che indossavano delle parrucche, entrati in azione ieri pomeriggio alle 15.55.
Come anche gli altri due soggetti che in sella a uno scooter in mattinata, alle 10.30, non hanno esitato ad aprire il fuoco in via delle Palme, a Centocelle, contro un corriere al volante di una Panda che stava raccogliendo i soldi delle slot machine dai bar del quartiere. Nella borsa aveva 2-3 mila euro, quando la vettura di rappresentanza della società per cui lavora è stata affiancata dai rapinatori che gli hanno ordinato di fermarsi. Lui ha tirato dritto e allora uno dei banditi ha aperto il fuoco due volte: un colpo ha centrato la parte posteriore della Panda, l’altro è andato a vuoto rischiando di prendere qualche passante. Il corriere è sceso con i soldi ed è fuggito a piedi nascondendosi in un palazzo.
Ancora spari quindi dopo i regolamenti di conti delle settimane scorse a Tor Bella Monaca e all’Appio. Al Portuense invece a colpire sono stati banditi armati e con il volto coperto da cappelli e occhiali da sole spuntati all’improvviso all’interno dell’agenzia dopo essere passati da un foro scavato forse nella notte fra domenica e lunedì nella parete comunicante fra i caveau della banca e un garage attiguo con uscita su via Giuseppe Guerzoni. Ed è stato lì che gli agenti delle volanti, accorsi sul posto dopo la segnalazione giunta al Nue 112 di alcuni abitanti della zona che avevano visto un impiegato gridare dalla parte opposta delle vetrate blindate, hanno trovato le cassette abbandonate. I rapinatori, tutti molto decisi, hanno immobilizzato gli impiegati sotto la minaccia delle armi e hanno poi obbligato il direttore ad accompagnarli nel caveau. Il funzionario si è poi sentito male ed è stato soccorso dal personale medico di un’ambulanza del 118. L’allarme è scattato subito e i rapinatori se ne sono accorti tanto che sono fuggiti in un attimo, portando via forse meno di quello che si aspettavano e che hanno peraltro lasciato. Dalle telecamere della videosorveglianza e da quelle in strada potrebbero arrivare risposte sulla loro fuga e sui mezzi utilizzati.