Corriere della Sera (Roma)

Cingalese stupra connaziona­le e scappa: preso

- R. Fr.

«Se non parli e non mi denunci, sono pronto a pagarti». Così un pregiudica­to cingalese al telefono con una connaziona­le violentata poco prima in una casa-dormitorio a La Storta. Nimal Wetheasing­hage, 52 anni, era stato da poco scarcerato, dopo aver scontato a Modena 12 anni per omicidio volontario. Ed era in fuga su un pullman preso alla stazione Tiburtina.

«Se non parli e non mi denunci, sono pronto a pagarti». Così un pregiudica­to cingalese al telefono con una connaziona­le violentata solo poche ore prima in un appartamen­to-dormitorio a La Storta. Ma l’uomo, Nimal Wetheasing­hage, 52 anni, da poco scarcerato dall’istituto penitenzia­rio di Modena dove aveva scontato una condanna a 12 anni per omicidio volontario, era già in fuga su un pullman preso alla stazione Tiburtina con destinazio­ne Bologna: voleva tornare proprio a Modena, dove avrebbe avuto qualcuno a cui appoggiars­i per sparire dalla circolazio­ne.

Ma la polizia lo ha individuat­o prima e lo ha arrestato alla stazione dei torpedoni della stazione di Bologna. Il cinquanten­ne si trova ora in carcere nel capoluogo emiliano accusato di violenza sessuale aggravata nei confronti di una lavapiatti di 35 anni, anche lei originaria dello Sri Lanka, dipendente di un ristorante sulla Cassia.

La donna è stata aggredita nella sua stanza, sempre nello stesso appartamen­to, venerdì mattina. Si era chiusa a chiave per stare tranquilla in un dormitorio a prevalenza maschile, ma l’ex detenuto – che aveva affittato una camera per un breve soggiorno romano per sbrigare alcune pratiche in ambasciata – ha sfondato la porta e ha abusato di lei. Poi è fuggito, sicuro che la trentenne non l’avrebbe mai denunciato. E per essere sicuro le ha offerto dei soldi.

Ma la vittima si è recata all’ospedale Villa San Pietro dove è stata soccorsa e poi ha denunciato la violenza alla polizia. Gli agenti del commissari­ato Flaminio si sono subito messi sulle tracce del cingalese, che è stato rintraccia­to poche ore più tardi anche grazie al telefonino che stava utilizzand­o, intercetta­to proprio a Bologna.

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