Corriere della Sera (Roma)

Industrial­i contro Raggi: città ferma

Tortoriell­o: il vento del cambiament­o non c’è, manca una visione. La sindaca: attacco bizzarro

- Di Francesco Di Frischia

L’accusa rivolta dal presidente di Unindustri­a, Filippo Tortoriell­o, ai vertici del Campidogli­o è durissima: «L’economia va abbastanza bene nel Lazio, ma Roma è ferma». «Non si percepisce il vento di cambiament­o. Manca una visione su come Roma potrebbe diventare nei prossimi 2030 anni». Replica la sindaca: «È un attacco un po’ bizzarro. Da tempo stiamo sviluppand­o progetti insieme», ricorda accennando al Maker Faire.

«L’economia va abbastanza bene nel Lazio, ma Roma è ferma». «Non si percepisce quel vento che doveva cambiare la Capitale». Dopo oltre due anni di guida della città «stiamo ancora aspettando di aprire un dialogo con la sindaca: siamo preoccupat­i per lo status quo. Manca una visione su come Roma potrebbe diventare nei prossimi 20-30 anni». L’accusa rivolta ai vertici del Campidogli­o è durissima: a parlare è il presidente di Unindustri­a, Filippo Tortoriell­o, all’assemblea generale all’Eur dell’associazio­ne che raggruppa gli imprendito­ri di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo. Ma Virginia Raggi (assente) replica a distanza: «È un attacco un po’ bizzarro. Da tempo stiamo sviluppand­o progetti insieme», ricorda accennando al «Maker Faire, lo scorso fine settimana, perché l’innovazion­e è un tema su cui stiamo lavorando molto». E cita pure il lavoro del Governo per una manovra «che restituisc­e alle famiglie il potere d’acquisto e incentiva le piccole e medie imprese». Poi aggiunge confutando la paralisi tra i Sette Colli: «Mi sembra che molte cose si stiano muovendo».

«I problemi di Roma sono assolutame­nte noti, dai trasporti pubblici ai rifiuti e alla carenza di infrastrut­ture - osserva Tortoriell­o -. Siamo l’unica Capitale europea, insieme a Atene, che non smaltisce il suo pattume autonomame­nte. Quello che si deve fare è mettere insieme una progettual­ità che guardi lontano e lavorare in quest’ottica. Roma deve diventare effettivam­ente una città internazio­nale, che sia attrattiva e abbia tutte le capacità di caratteriz­zarsi per valori e qualità presenti sul territorio». Per questo Unindustri­a ha lanciato la proposta, forse un po’ utopistica, di un progetto chiamato «Roma futura 2030-2050» per la messa a punto di obiettivi di sviluppo misurabili nell’arco temporale dei prossimi 30 anni. Il piano è stato condiviso, tra l’altro, da sindacati (Cgil, Cisl, Uil e Ugl), Ania, l’associazio­ne costruttor­i romani (Acer), Cna, Confcommer­cio e Coldiretti. Obiettivo: «Vogliamo fare diventare la città una delle venti capitali internazio­nali del nuovo millennio - sottolinea Tortoriell­o - città aggregante, con servizi mirati alle necessità dei cittadini, che rende indistingu­ibili i gap tra Centro e periferie». Questo nutrito pacchetto di idee, «lo affidiamo alla politica perché faccia il suo mestiere: decidere cosa fare - precisa il leader di Unindustri­a -. Così anche i gruppi privati potranno investire conoscendo tempi e costi

Il Campidogli­o

«Da tempo stiamo sviluppand­o progetti insieme: basti ricordare Maker Faire»

certi». Tra le proposte dell’associazio­ne datoriale «investire nella trasformaz­ione digitale e nell’innovazion­e a 360 gradi, superare la dicotomia tra tutela e valorizzaz­ione dei beni culturali, e sviluppare nuove opportunit­à nel turismo». E sul tema della sostenibil­ità «dobbiamo puntare a una città e a una regione a impatto ambientale “zero”», osserva Tortoriell­o che coglie l’occasione per dare un altro affondo contro il Comune quando dice parlando di mobilità: «A Roma e nel Lazio non ci si può limitare a indicare scadenze per il ritiro dei veicoli in circolazio­ne (alludendo ai mezzi più inquinanti ndr). Qui bisogna sperimenta­re e garantire condizioni per adottare le soluzioni più avanzate di mobilità sostenibil­e». L’obiettivo de-

gli industrial­i è quello di confrontar­si «senza presunzion­e, ma stiamo aspettando da oltre due anni di parlare con la sindaca - si sfoga il presidente dell’associazio­ne -. La Capitale deve fare un grande salto di qualità che oggi risulta difficile da immaginare, specie se pensiamo all’Atac. Il Comune si preoccupa troppo di essere l’azionista di riferiment­o e troppo poco di garantire un servizio di alta qualità ai suoi cittadini». A margine dell’incontro, Daniele Leodori, presidente del Consiglio regionale, ricorda «l’accordo tra Regione e Bei per investire 200 milioni nel porto di Civitavecc­hia e nell’hub di Fiumicino».

Le critiche di Unindustri­a fanno venire non pochi mal di pancia nella maggioranz­a capitolina e Virginia Raggi contrattac­ca: «Con lo “sblocca cantieri” abbiamo rimesso in circolazio­ne prima 127 milioni e poi altri 37 per investimen­ti. E poi c’è l’operazione stadio che stiamo monitorand­o: porterà 800 milioni di fondi privati sulla città. Insomma, i numeri di Atac stanno parlando, come quelli di Acea». E a difesa della sindaca interviene pure l’assessore comunale al Commercio, Carlo Cafarotti (M5S): «La visione della città c’è, sarà migliorata e implementa­ta, anche prendendo i contributi di Unindustri­a».

L’assemblea «Manca una visione su come la città può diventare nei prossimi vent’anni»

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 ??  ?? Leader Filippo Tortoriell­o, 66 anni, è presidente di Unindustri­a Lazio (con imprese di Roma, Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone)
Leader Filippo Tortoriell­o, 66 anni, è presidente di Unindustri­a Lazio (con imprese di Roma, Viterbo, Rieti, Latina e Frosinone)
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Il discorsoUn momento dell’intervento di Filippo Tortoriell­o, presidente di Unindustri­a Lazio. A sinistra un esempio di innovazion­e digitale in una impresa del Lazio

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