Gioielli di Roma nord spariti dal caveau
Piazza Carli, i banditi si sono chiusi dentro nel weekend. Neutralizzato l’allarme
Il ritorno in grande stile dei «cassettari». Sono rimasti tutto il weekend scorso nel caveau della Banca del Fucino di piazza Carli, a Vigna Clara, e hanno svuotato decine di cassette di sicurezza, rubando gioielli e documenti di imprenditori e professionisti di Roma nord. Non si esclude la complicità di un basista: i ladri non hanno forzato le porte della banca, conoscevano i codici di sicurezza e hanno disattivato allarme e videosorveglianza.
Sono rimasti nel caveau due giorni interi. Sabato e domenica scorsi. E hanno avuto tutto il tempo - e la tranquillità - per aprire con un trapano decine di cassette di sicurezza. Dentro c’erano gioielli, altri oggetti di valore, documenti sui quali c’è tuttora il massimo riserbo. Come sugli intestatari: liberi professionisti, imprenditori, ereditieri che vivono nella zona e in tutta Roma Nord. Per il loro ritorno in grande stile, un gruppo di «cassettari» ha scelto l’agenzia della Banca del Fucino in piazza Filippo Carli, nel cuore di Vigna Clara. Un colpo dai contorni ancora tutti da chiarire, visto che i ladri non hanno forzato le porte blindate e hanno disattivato senza problemi sia l’allarme sia la videosorveglianza. Elementi che non fanno escludere l’aiuto concreto di un basista, l’utilizzo di chiavi false e anche la conoscenza dei codici di sicurezza per violare il caveau.
A scoprire il furto, che potrebbe aggirarsi su alcune centinaia di migliaia di euro - ma il bottino potrebbe essere ancora maggiore, visto che non è stato completato l’inventario è stato lunedì mattina il direttore della filiale che come sempre si è recato in piazza Carli per aprire la banca. Al suo arrivo sembrava tutto a posto, ma non era così. Sportello bancomat e cassaforte principale non sono stati toccati
dai ladri che si sono invece concentrati sul caveau sotterraneo, anche questo aperto senza dover forzare nulla.
Un piano studiato nei minimi particolari, filato via liscio. Almeno in apparenza. Sicuri che nessuno li avrebbe disturbati, gli emuli dei Soliti ignoti, ed eredi degli specialisti romani in questo genere di furti (come quello storico da dieci miliardi di lire nel 1999 alla Banca di Roma all’interno del Palazzo di giustizia di piazzale Clodio, con gli «uomini d’oro» appartenenti alla Banda della Magliana e all’estremismo di destra) si sono messi al lavoro. Avrebbero anche mangiato e
bevuto. Poi, una volta completata l’opera, sono fuggiti con il bottino. Sulle indagini c’è il massimo riserbo. Gli investigatori della Squadra mobile e del commissariato Ponte Milvio sono sulle tracce dei ladri. La Scientifica ha ispezionato a lungo banca e caveau alla ricerca di impronte, e sono stati acquisiti i filmati della videosorveglianza sotto i portici di piazza Carli e nelle strade vicine. Non è chiaro infatti come e quando i «cassettari» siano fuggiti. Era comunque da tempo - stando almeno alle cronache più recenti - che non si assisteva a un furto di questo genere, ma le ultime settimane, nonostante le statistiche sulle rapine in banca continuino a dire il contrario, hanno fatto segnare una recrudescenza di assalti agli istituti di credito.
Lunedì è stata la volta della Banca popolare di Novara al Portuense, con la «banda delle parrucche» di nuovo in azione ma costretta a fuggire a mani vuote per l’arrivo in forze della polizia, la notte fra lunedì e martedì invece alcuni banditi hanno tentato di portar via la cassaforte del Credito cooperativo di Roma in via Sant’Elpidio a Mare, a Colleverde. In questo caso è stato l’intervento dei carabinieri a mettere in fuga la banda che si è allontanata su un’auto scura. Notti fa scena analoga alla Barclay’s Bank in via di Trigoria, con un commando di rapinatori incappucciati comparso a bordo di due vetture ma poi scoperto da alcuni residenti che hanno dato l’allarme. I banditi hanno abbandonato due auto allontanandosi a piedi nelle campagne.
Ipotesi basista
Ladri in banca per due giorni. Rubati gioielli e documenti, anche di professionisti e ricchi imprenditori