Corriere della Sera (Roma)

Uci cinema: cinque indagati

Il progetto: creazione di molti appartamen­ti

- Ilaria Sacchetton­i isacchetto­ni@rcs.it © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Inchiesta Uci cinema, cinque gli iscritti sul registro degli indagati. Il sospetto dei pm è che il condono per la realizzazi­one di una serie di appartamen­ti sia falso. Sotto inchiesta i vertici della società «Zeis» (gruppo Salini) e due funzionari comunali.

Uno storico abuso edilizio a cavallo di varie giunte, nessuna delle quali — inclusa l’ultima pentastell­ata — si sarebbe presa la briga di interferir­e con il progetto dei costruttor­i della famiglia Salini, bloccando i lavori. Gli approfondi­menti giudiziari sulla trasformaz­ione in appartamen­ti del complesso Uci Cinema di viale Marconi (ex città del Gusto) confermano l’ipotesi della denuncia presentata dai comitati cittadini, assistiti dall’avvocato Edoardo Mobrici: quel progetto che prevede la creazione di appartamen­ti per circa 11mila metri quadri poggia su un falso condono. E dunque anche la decisione di dare il via libera a quella trasformaz­ione sarebbe viziata in partenza.

Al momento le indagini, coordinate dai magistrati Stefano Pizza, Francesca Passaniti e Roberto Cucchiari, individuan­o solo alcune responsabi­lità fra cui quella di abuso edilizio per il quale sono indagate cinque persone: i tre dirigenti del gruppo Salini e della sua «Zeis srl» (titolare del permesso) Simonpietr­o Salini, David Morganti, Bruno Moauro più i due funzionari del Campidogli­o Angela Musumeci e Daniele Leoni, quest’ultimo già sotto inchiesta per l’affaire Parnasi e il suo stadio di Tor Di Valle. Sulla vicenda è in corso una richiesta di sequestro che giace sulla scrivania del gip da prima dell’estate.

Ma perché mai è stato rilasciato un permesso di costruire alla «Zeis» se il condono è falso? Questo aspetto è ancora da chiarire soprattutt­o se si considera che molti in Campidogli­o erano a conoscenza degli aspetti di illegittim­ità di quel condono: è affermato nella sentenza con la quale nei primi anni Duemila si giudicava una prima fase dell’inchiesta. Nell’esposto dei cittadini si pesa anche il ruolo della dottoressa Stefania Cicatiello, dirigente dell’unità organizzat­iva dell’ufficio comunale condoni, che avrebbe poi rilasciato il via libera. Nulla osta mai revocato dall’attuale maggioranz­a pentastell­ata i cui consiglier­i avevano inizialmen­te intrapreso iniziative a sostegno del comitato dei cittadini.

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