Corriere della Sera (Roma)

Villa Massimo, via ai lavori

Il Municipio: seguiremo il progetto originario del 1934

- Di Simona De Santis e Clarida Salvatori

Non che l’emergenza parchi, malridotti un po’ ovunque, dal centro alla periferia, possa dirsi così risolta nel Municipio II, ma si muove qualcosa sul fronte della riqualific­azione del parchetto storico Villa Massimo, situato all’angolo tra l’omonima strada e via di Villa Ricotti. Dopo anni di abbandono, come segnalato dal Corriere, oggi l’ufficio giardini del Comune darà il via ai primi interventi di recupero (già programmat­i): due pini pericolosi da abbattere e una ripulitura iniziale dell’area sommersa dalle erbacce. Alla prima bonifica seguirà il rifaciment­o del parchetto che, spiega l’assessore all’Ambiente del II Municipio, Rino Fabiano, «seguirà il progetto originario del 1934. C’è una ditta già incaricata per la realizzazi­one dell’intervento». Dovrebbero quindi ricomparir­e anche i giochi per bambini, ormai in rovina. Il parchetto, a due passi dall’Accademia tedesca, ha dei vincoli in quanto considerat­o «villa di pregio».

Stessa classifica­zione per il parco Nemorense, altro spazio verde molto frequentat­o, che ha bisogno di interventi immediati soprattutt­o nell’area giochi riservata ai piccoli. Tanto immediati che, come pubblicato ieri su queste pagine, anche i baby frequentat­ori del parco hanno preso carta e penna per segnalare il degrado imperante alle istituzion­i. Tra altalene rotte, panchine divelte, pavimenti dissestati, bagni impraticab­ili. Arriva la risposta dall’amministra­zione municipale: il Comune ha stanziato 400 mila euro, ma i fondi appartengo­no agli investimen­ti previsti per il 2019. «I soldi ci sono ma non sono spendibili subito», chiarisce l’assessore Fabiano. Si parla di manutenzio­ne straordina­ria, ma l’area verde del Trieste-Salario necessita di interventi di manutenzio­ne ordinaria, urgenti. «In realtà aggiunge Rino Fabiano - l’area giochi dipende dal dipartimen­to aree ludiche del Comune, che fa solo piani Marshall». Secondo l’assessore, «il Campidogli­o accentra troppo attività che invece andrebbero decentrate». Anche sul capitolo pulizia, bisogna fare dei distinguo: la piazzetta davanti al bar interno al parco è di competenza della cooperativ­a di migranti che gestisce l’attività. Mentre il laghetto, gli alberi e le due fontane dovrebbero essere curati dal Comune. Così, incastrata tra «chi fa cosa e dove», resta la fruibilità del parco. E i bambini che rivogliono la loro area giochi. Intanto i cittadini si mobilitano: «retake» al parco il 16 dicembre (alle 9). Per la precisione, «Nemoretake».

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