Villa Massimo, via ai lavori
Il Municipio: seguiremo il progetto originario del 1934
Non che l’emergenza parchi, malridotti un po’ ovunque, dal centro alla periferia, possa dirsi così risolta nel Municipio II, ma si muove qualcosa sul fronte della riqualificazione del parchetto storico Villa Massimo, situato all’angolo tra l’omonima strada e via di Villa Ricotti. Dopo anni di abbandono, come segnalato dal Corriere, oggi l’ufficio giardini del Comune darà il via ai primi interventi di recupero (già programmati): due pini pericolosi da abbattere e una ripulitura iniziale dell’area sommersa dalle erbacce. Alla prima bonifica seguirà il rifacimento del parchetto che, spiega l’assessore all’Ambiente del II Municipio, Rino Fabiano, «seguirà il progetto originario del 1934. C’è una ditta già incaricata per la realizzazione dell’intervento». Dovrebbero quindi ricomparire anche i giochi per bambini, ormai in rovina. Il parchetto, a due passi dall’Accademia tedesca, ha dei vincoli in quanto considerato «villa di pregio».
Stessa classificazione per il parco Nemorense, altro spazio verde molto frequentato, che ha bisogno di interventi immediati soprattutto nell’area giochi riservata ai piccoli. Tanto immediati che, come pubblicato ieri su queste pagine, anche i baby frequentatori del parco hanno preso carta e penna per segnalare il degrado imperante alle istituzioni. Tra altalene rotte, panchine divelte, pavimenti dissestati, bagni impraticabili. Arriva la risposta dall’amministrazione municipale: il Comune ha stanziato 400 mila euro, ma i fondi appartengono agli investimenti previsti per il 2019. «I soldi ci sono ma non sono spendibili subito», chiarisce l’assessore Fabiano. Si parla di manutenzione straordinaria, ma l’area verde del Trieste-Salario necessita di interventi di manutenzione ordinaria, urgenti. «In realtà aggiunge Rino Fabiano - l’area giochi dipende dal dipartimento aree ludiche del Comune, che fa solo piani Marshall». Secondo l’assessore, «il Campidoglio accentra troppo attività che invece andrebbero decentrate». Anche sul capitolo pulizia, bisogna fare dei distinguo: la piazzetta davanti al bar interno al parco è di competenza della cooperativa di migranti che gestisce l’attività. Mentre il laghetto, gli alberi e le due fontane dovrebbero essere curati dal Comune. Così, incastrata tra «chi fa cosa e dove», resta la fruibilità del parco. E i bambini che rivogliono la loro area giochi. Intanto i cittadini si mobilitano: «retake» al parco il 16 dicembre (alle 9). Per la precisione, «Nemoretake».