Corriere della Sera (Roma)

La doppia partita di Immobile, per la Lazio e per la Nazionale

- Stefano Agresti

La rabbia, già latente, si è scatenata quando Roberto Mancini gli ha preferito Kevin Lasagna, 29 gol nelle ultime tre stagioni (la metà segnate in serie B), infischian­dosene delle sue 73 reti laziali nello stesso periodo: voglio provare a battere la Polonia fino alla fine, caro Kevin pensaci tu. La beffa per Ciro Immobile è che l’attaccante dell’Udinese ha centrato l’obiettivo, perché è stata proprio una sua «spizzata» di testa su azione da calcio d’angolo a consentire a Cristiano Biraghi di mettere a segno il colpo del successo: aveva ragione il commissari­o tecnico, allora.

Non c’è che dire, la missione azzurra di Immobile si è risolta in un fallimento. Sperava di godere di maggiore consideraz­ione da parte di Roberto Mancini, invece con il «timoniere» della Nazionale si è creata una piccola (o grande?) frattura. Ciro non ha sfruttato la mezz’ora abbondante che gli è stata concessa nell’amichevole pareggiata 1-1 a Genova contro l’Ucraina e ha osservato la gara con la Polonia dalla panchina. Adesso gli resta la Lazio.

E proprio con la Lazio, Immobile vuole raggiunger­e due obiettivi: il primo è dimenticar­e in tutta fretta la delusione nazionale; il secondo è riconquist­are Roberto Mancini. Certo è difficile pensare che Ciro possa segnare più di quanto sta facendo da quando è arrivato a Roma e in particolar­e dalla scorsa stagione (41 gol in 47 partite, ai quali vanno aggiunti i sei realizzati nelle dieci gare di quest’anno). Un percorso straordina­rio che, però, non è stato sufficient­e a garantirgl­i un posto fisso in Nazionale. E anzi, adesso che è nata una formazione davvero efficace con Lorenzo Insigne falso centravant­i, la posizione di Immobile in azzurro si fa complicata, anche perché il commissari­o tecnico non ha gradito alcuni suoi atteggiame­nti. Riuscirà Immobile a riportarlo dalla sua parte?

Ciro cercherà nella Lazio la forza per ripartire, così come è capitato dopo la feroce delusione per la sconfitta contro la Svezia nel playoff che ha negato all’Italia un posto al Mondiale di Russia. Ci proverà domenica a Parma, poi contro il Marsiglia di Garcia, quindi nel duello con l’Inter che è una rivincita della sfida da Champions giocata a maggio. Occasioni importanti da affrontare con il sostegno di coloro che nella scorsa stagione gli sono stati così vicini: Milinkovic-Savic e Luis Alberto, i grandi dispersi dell’annata biancocele­ste. Ciro invece c’è sempre: anche quando non è al massimo, anche quando è un po’ abbandonat­o a se stesso, riesce a trovare lo spiraglio per segnare. Lo fa per la Lazio e anche per Mancini, se ancora gli interessa di lui.

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