La doppia partita di Immobile, per la Lazio e per la Nazionale
La rabbia, già latente, si è scatenata quando Roberto Mancini gli ha preferito Kevin Lasagna, 29 gol nelle ultime tre stagioni (la metà segnate in serie B), infischiandosene delle sue 73 reti laziali nello stesso periodo: voglio provare a battere la Polonia fino alla fine, caro Kevin pensaci tu. La beffa per Ciro Immobile è che l’attaccante dell’Udinese ha centrato l’obiettivo, perché è stata proprio una sua «spizzata» di testa su azione da calcio d’angolo a consentire a Cristiano Biraghi di mettere a segno il colpo del successo: aveva ragione il commissario tecnico, allora.
Non c’è che dire, la missione azzurra di Immobile si è risolta in un fallimento. Sperava di godere di maggiore considerazione da parte di Roberto Mancini, invece con il «timoniere» della Nazionale si è creata una piccola (o grande?) frattura. Ciro non ha sfruttato la mezz’ora abbondante che gli è stata concessa nell’amichevole pareggiata 1-1 a Genova contro l’Ucraina e ha osservato la gara con la Polonia dalla panchina. Adesso gli resta la Lazio.
E proprio con la Lazio, Immobile vuole raggiungere due obiettivi: il primo è dimenticare in tutta fretta la delusione nazionale; il secondo è riconquistare Roberto Mancini. Certo è difficile pensare che Ciro possa segnare più di quanto sta facendo da quando è arrivato a Roma e in particolare dalla scorsa stagione (41 gol in 47 partite, ai quali vanno aggiunti i sei realizzati nelle dieci gare di quest’anno). Un percorso straordinario che, però, non è stato sufficiente a garantirgli un posto fisso in Nazionale. E anzi, adesso che è nata una formazione davvero efficace con Lorenzo Insigne falso centravanti, la posizione di Immobile in azzurro si fa complicata, anche perché il commissario tecnico non ha gradito alcuni suoi atteggiamenti. Riuscirà Immobile a riportarlo dalla sua parte?
Ciro cercherà nella Lazio la forza per ripartire, così come è capitato dopo la feroce delusione per la sconfitta contro la Svezia nel playoff che ha negato all’Italia un posto al Mondiale di Russia. Ci proverà domenica a Parma, poi contro il Marsiglia di Garcia, quindi nel duello con l’Inter che è una rivincita della sfida da Champions giocata a maggio. Occasioni importanti da affrontare con il sostegno di coloro che nella scorsa stagione gli sono stati così vicini: Milinkovic-Savic e Luis Alberto, i grandi dispersi dell’annata biancoceleste. Ciro invece c’è sempre: anche quando non è al massimo, anche quando è un po’ abbandonato a se stesso, riesce a trovare lo spiraglio per segnare. Lo fa per la Lazio e anche per Mancini, se ancora gli interessa di lui.