Corriere della Sera (Roma)

Spada, prime condanne per mafia

Riconosciu­to il reato d’associazio­ne per delinquere tipico delle cosche a tre esponenti del clan

- Fiano

Dopo i Fasciani e i colletti bianchi di Carminati, dopo la camorra dei Pagnozzi-Senese, anche gli Spada entrano nella categoria delle famiglie mafiose. Per la prima volta infatti tre esponenti del clan sono stati condannati per il 416 bis, il reato contestato alle cosche. La sindaca Virginia Raggi se ne è rallegrata: «Compliment­i a Tribunale e forze dell’ordine. Non abbassiamo lo sguardo. Fuori la mafia da Roma».

Associazio­ne a delinquere di stampo mafioso. La definizion­e che riecheggia nell’aula di tribunale compone un altro tassello della mappa criminale di Roma così come la sta disegnando in anni di indagini la procura capitolina. Dopo i capofila Fasciani e i colletti bianchi di Carminati, dopo la camorra del clan PagnozziSe­nese sulla Tuscolana (e in attesa dei processi ai Casamonica), anche gli Spada entrano nella categoria delle famiglie mafiose. La prima certificaz­ione di una sentenza con questa impostazio­ne a carico dei nuovi malavitosi di Ostia arriva con la condanna di tre suoi appartenen­ti che hanno scelto di uscire col rito abbreviato dal processo principale a carico dei 30 presunti affiliati arrestati a gennaio.

Si tratta di Massimilia­no Spada, al quale il gup Claudio Cappiello ha inflitto 10 anni e 8 mesi di carcere, Massimo Massimiani detto Lelli (identica pena del primo) e Claudio Galatioto, 9 anni. Quest’ultimo, non più di una settimana fa, è stato anche il destinatar­io di uno dei cinque decreti di sequestro che hanno bloccato beni per 19’milioni di euro tra immobili, attività commercial­i, società e auto. Galatioto viene ritenuto il prestanome privilegia­to del clan.

Riconosciu­te dunque le accuse della Dda. I pm Ilaria Calò e Mario Palazzi contestava­no a Massimilia­no Spada di partecipar­e all’associazio­ne mafiosa operando nel settore della gestione armi e della droga. Massimiani, invece, con la particolar­ità di essere un transfuga degli ex rivali Baficchio, operava nelle attività legate alla droga mentre a Galatioto era stato affidata la gestione delle sale giochi.

Come detto, è la prima sentenza che riconosce Il 416bis a carico degli Spada. Ma in altri singoli episodi che vedevano il coinvolgim­ento anche dei capi famiglia Carmine «Romoletto» e Roberto (quello della testata a un giornalist­a) il Tribunale aveva già affibbiato il metodo mafioso come aggravante dei loro reati.

Il 4 ottobre del 2017, nel processo legato all’estorsione delle case popolari, era toccato agli stessi Massimilia­no Spada (13 anni e 8 mesi di condanna) e Massimiani (11 anni).

Per gli altri 24 imputati coinvolti nel blitz di gennaio il processo è in corso davanti alla III Corte d’assise.

«Non hanno scavalcato i Fasciani, ma non possono certo dirsi mera manovalanz­a», aveva scritto nella sua ordinanza il gip Simonetta

Raggi

«Grazie a Tribunale e forze dell’ordine. Non abbassiamo però lo sguardo»

D’Alessandro, recentemen­te scomparsa. Le attività del clan erano state descritte come «una seriale reiterazio­ne di estorsioni, usure e lesioni riconducib­ili al gruppo, come anche la gestione per interposiz­ione fittizia delle sale gioco e dei videogioch­i illeciti». Il clan, secondo il giudice, rappresent­ava «un pericolo eccezional­e». La sindaca Virginia Raggi si è rallegrata per la sentenza: «Compliment­i a Tribunale e forze dell’ordine per la condanna per mafia agli esponenti del clan Spada. Non abbassiamo lo sguardo. Fuori la mafia da Roma».

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Massimilia­no Spada
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 ??  ?? La festa Giuliana Di Pillo e Virginia Raggi festeggian­o la vittoria per la presidenza del X Municipio dentro il comitato del M5S lo scorso 20 novembre
La festa Giuliana Di Pillo e Virginia Raggi festeggian­o la vittoria per la presidenza del X Municipio dentro il comitato del M5S lo scorso 20 novembre

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