Corriere della Sera (Roma)

Ruberti, la difesa «Non ho colpito gli ambientali­sti»

Le accuse al capo gabinetto di Zingaretti

- A.Arz.

Il video della rissa di domenica sul palco di Piazza Grande, l’evento politico tenuto da Nicola Zingaretti, mostra gli attimi di tensione «fisica» tra Albino Ruberti, capo gabinetto del governator­e, e gli animalisti autori del blitz. La Verità ha ricostruit­o il caso accusando Ruberti di aver usato le mani. Ma lui: «Qualcuno in modo forzato e violento voleva mettersi in vetrina. Ma io non ho colpito nessuno».

Il video della zuffa di domenica sul palco di Piazza Grande, l’evento politico tenuto da Nicola Zingaretti, ha fatto il giro del web. Le immagini mostrano attimi di tensione «fisica» tra Albino Ruberti, capo gabinetto del governator­e, e gli animalisti autori del blitz guidati da Walter Caporale, un ex verde adesso vicino a Forza Italia. La Verità ha ricostruit­o il caso accusando Ruberti di aver usato le mani.

Ruberti, ci racconta?

«È andata che abbiamo subito un tipo di protesta a mio avviso violenta. Cioè, qualcuno ha tentato di salire su palco per manifestar­e, così io, che ero vicino al presidente, insiema agli altri, ci siamo limitati a difenderci. Intanto non ho colpito nessuno, e lo possono testimonia­re le migliaia di persone presenti anche se si vede bene nel video. Ho sempliceme­nte bloccato la salita sul palco di una persona che sembrava puntare verso Zingaretti e ho tolto un cartello».

Poi è partita la gazzarra.

«C’è stato uno scontro per bloccare gente che irrompeva sul palco, e non potevamo sapere se avevano solo un cartello da esibire. Io dico che le proteste sono legittime, per chi svolge una funzione pubblica e prende decisioni sono all’ordine del giorno. Ma vanno bene solo se si svolgono in modo ordinato».

E secondo lei tanto disordine era strumental­e?

«Beh, diciamo che c’è stato qualcuno che, in modo forzato e violento, voleva mettersi in vetrina. Poi si è strumental­izzato il mio ruolo».

E quindi «sporcare» la giornata di Zingaretti?

«Sì, il dubbio c’è. Del resto i contenuti della protesta non c’entrano nulla con l’evento. Stiamo parlando di una norma inserita nel collegato nel quale nessuno ha autorizzat­o nessuna caccia, anzi. Il problema è stata la modalità: questa veemenza, questa irruenza, non sono legittime. E, ripeto, nessuno di noi ha picchiato nessuno, le vittime siamo stati noi e il diritto di manifestar­e».

Però sono volate parole grosse, conferma?

«Gli insulti li abbiamo beccati noi. E in quel frangente ho avuto la sensazione della necessità di proteggerm­i. La protesta pacifica nel merito l’avremmo accettata, come facciamo sempre».

La norma è quella che snellisce l’iter per controllar­e l’aumento dei cinghiali.

«Il tema è delicatiss­imo, i cittadini sono preoccupat­i perché i cinghiali proliferan­o e fanno danni agli agricoltor­i. E poi, oggettivam­ente, vedere i cinghiali vicino alle case dà qualche preoccupaz­ione».

Quindi nel merito avrebbe parlato con gli animalisti?

«Ho grande rispetto e attenzione per i temi ambientali. Certo, la carne la mangio, ma non ho vocazioni contrarie all’animalismo e men che meno alla protesta, a patto che sia portata avanti con modalità civili».

Si finirà in tribunale?

«Rispetto al giornale ho incaricato­gli avvocati per capire se ci sono gli estremi per procedere: la cosa certa è che la loro ricostruzi­one è falsa».

Il video

Il quotidiano La Verità ha sostenuto che il funzionari­o ha alzato le mani. La replica: «Ricostruzi­one falsa»

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Albino Ruberti

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