Prese 27 voti con lo slogan «Fisco più equo»
Lo slogan: meno potere a Equitalia, fisco equo
Si è candidato alle elezioni comunali del 2013 con la lista «Movimento azzurri italiani», collegata alla coalizione per Alemanno sindaco, Gianluca De Cubellis, arrestato con l’accusa di evasione per 14o milioni: un esordio deludente, con 27 preferenze. Tra i punti del suo programma, l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e un «Fisco più equo».
Spunta una parentesi politica dal curriculum di Gianluca De Cubellis, l’imprenditore arrestato ieri dalle Fiamme gialle con l’accusa di evasione per 140 milioni. Alle comunali del 2013 il suo nome figura nella lista «Movimento azzurri italiani», che sostiene la candidatura a sindaco di Gianni Alemanno. E però, per il neofita delle urne il risultato è abbastanza deludente: 27 preferenze (il suo partito si ferma allo 0,16%). Sulla pagina web creata durante la campagna elettorale, De Cubellis si definisce «una persona seria che riconosce il valore di rappresentanza che gli verrà dato dai propri elettori». Dopo le notizie biografiche (figlio unico cresciuto tra viale Manzoni e la trattoria dei nonni materni «Da Luciano e Ada» vicino alla basilica di Santa Maria Maggiore) l’aspirante consigliere snocciola i punti del programma. In materia economica propugna «l’abolizione dell’Imu sulla prima casa per ridare respiro al primo bene d’investimento per gli italiani» e la «diminuzione dei poteri di Equitalia per un fisco più equo attraverso la concessione da parte del Comune ad altri enti per la riscossione». In tema di sicurezza promette, invece, di «arginare le occupazioni abusive e il vagabondaggio per quartieri più sicuri e vivibili».
Nell’immagine scelta per il profilo Facebook De Cubellis, acconciatura effetto bagnato e piercing al sopracciglio, si presenta come «presidente dell’Associazione clienti delle banche» (ma l’indirizzo web rimanda al suo portale) mentre il recapito telefonico segnalato ai potenziali interlocutori corrisponde alla sede di una delle sue molte società, in via Faleria 20, utenza che al momento risulta «inesistente». Tra le foto pubblicate per tratteggiare la sua identità social ne compare una, datata 17 maggio 2013, nella quale posa sorridente accanto a Gianni Alemanno e Silvio Berlusconi. Un filmato su YouTube dello stesso periodo ripropone un’intervista radiofonica rilasciata dall’allora candidato, che spiega così la decisione di mettersi in gioco: «Grazie all’esperienza diretta nel settore del commercio sono sempre andato avanti e ora sento il bisogno di mettermi al servizio della collettività in prima persona». Il suo slogan? «De Cubellis se lo dice, lo fa».
Tra quanti allora correvano nella coalizione a sostegno di Alemanno il nome di De Cubellis non sembra aver lasciato traccia: «Azzurri italiani? Mai sentita, sarà stata una di quelle liste Cola Cola...», commenta un ex consigliere molto conosciuto nel VII Municipio, lo stesso dal quale proviene la famiglia dell’imprenditore avvicinatosi con scarso successo alla politica nelle file del movimento fondato dal torinese Giacinto «Giangi» Marra: nel 2011 il libero professionista oggi 60enne, ex operaio alla Fiat e ai Mercati Generali poi diventato venditore, si è candidato alla guida di Palazzo Civico (due anni dopo correrà da capolista alle comunali di Roma). Nella Capitale la sua creatura, azzurra «come la Nazionale che tutti amano» ma che ricorda anche il colore «di Maria Ausiliatrice», ha raccolto poco più di 1.600 voti. Nella galassia di centrodestra qualcuno degli ex, tutt’al più, di fronte alla foto di De Cubellis rispolvera vaghi ricordi: «Stava nel settore finanziario, ma non l’ho mai incontrato».
La sconfitta alle urne da meteora della politica, tuttavia, non sembra aver scalfito la disinvoltura con la quale De Cubellis ha continuato a svolgere i propri affari. Descritto come ben vestito, in abiti alla moda, per spostarsi affittava spesso un Suv di rappresentanza pur disponendo di auto di lusso intestate alle società a lui riconducibili. «Papà di dolcissimi bambini che adoro» (avuti dall’ex compagna panamense, ndr) si legge ancora sul suo sito web, anche per accompagnarli a scuola non rinunciava all’immagine del businessman dall’elevato tenore di vita.